Miniere del Fursil, via al recupero

Un trenino porterà i turisti nel cuore della montagna per seicento metri
L’imbocco della miniera Breda in una foto del 1967
L’imbocco della miniera Breda in una foto del 1967
 COLLE SANTA LUCIA.
Miniere del Fursil: via libera al recupero turistico. La giunta comunale di Colle Santa Lucia ha approvato ieri il progetto definitivo per il recupero a fini turistici della storica miniera "Breda". Ora si potrà dare il via al bando per l'affidamento dei lavori.
 Prevista la realizzazione di un trenino che porterà i visitatori per 600 metri nel cuore della montagna e un centro visite. «Questa opera», spiega il sindaco Oscar Troi «sarà un volano per l'economia turistica del Comune».  Il progetto, avviato ancora dalla passata amministrazione Frena, è stato finanziato con 1,4 milioni di euro dalla Regione, pari al 95% della spesa complessiva. I restanti 140mila euro saranno cofinanziati dal Comune.  L'ultimo passo nel lungo e complicato iter amministrativo, come detto, è stato compiuto ieri: «Per approvare il progetto definitivo dovevamo attendendere il via libera della Regione», spiega Troi.
 Un trenino nel cuore della montagna.
Il progetto prevede la realizzazione di una struttura espositiva e di servizio, che avrà come fulcro la vecchia cabina elettrica della miniera, chiusa nel 1943. Qui saranno previsti gli spazi di accoglienza per il turista, un punto di ristoro e vendita gadget e il terminal per la partenza di un trenino elettrico che consentirà di visitare la galleria "Breda".  L'area dell'intervento si trova in nella località "Miniere", a una quota di 1492 m.s.m. a circa un chilometro dal capoluogo Villagrande. Qui erano localizzati i manufatti del cantiere minerario della "Galleria Breda", allestito tra il 1935 e il 1938.
 Il recupero.
L'intervento più consistente, anche dal punto di vista economico, sarà il recupero della miniera. «Bisognerà prima sgomberare il materiale dal tratto di galleria ancora agibile», spiega il sindaco, «e poi provvedere alla sua messa in sicurezza, con l'allestimento di tutti quegli accorgimenti tecnici, come ad esempio la ventilazione, che permettano l'accesso al pubblico. Solo in seguito si potrà installare il trenino».  Troi non fa mistero del fatto che questa fase possa nascondere delle incognite, «perché», spiega, «i rilievi sono stati fatti anche basandosi su testimonianze di locali che in quella miniera vi hanno lavorato». La galleria, il cui accesso è stato ritrovato solo da poco, in quanto alcuni anni fa era stato occluso dai lavori per la costruzione di una strada, ha un'altezza media all'imbocco di 2,5 metri. Più avanti il cunicolo si fa più basso, anche a causa del materiale caduto dal soffito, che dovrà essere rimosso.  
Il marketing.
Una volta realizzata la struttura, bisognerà lanciarla turisticamente. «Abbiamo già depositato il marchio turistico del sito», annuncia Troi. «Si tratta di un agnello con un martello e piccone che ricalca quello del Principe Vescovo di Bressanone, il quale veniva impresso sulle spade fogiate con il ferro proveniente dalle miniere del Fursil. L'allestimento dell'interno della miniera si ispirerà alla favola di Biancaneve e i sette nani. Secondo alcuni studi, infatti, i fratelli Grimm avrebbero preso spunto proprio da questi luoghi per creare il personaggio e l'ambientazione della loro favola più famosa».  
I tempi.
«Come tutti sanno», spiega ancora Troi, «gli appalti pubblici pongono dei termini ben precisi nelle convenzioni con le ditte appaltatrici. Noi abbiamo tempo fino al 2014 per la rendicontazione dei lavori. Questo quindi diventa automaticamente il nostro termine ultimo per completare i lavori».

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