Minaccia una denuncia per sequestro di persona a due poliziotti: assolto

BELLUNO. Minaccia i poliziotti di denunciarli per sequestro di persona. E anche d’informare i giornali perché dopo un battibecco con la convivente, finito con una spinta e un trauma rimediato contro il frigorifero, gli agenti avrebbero voluto accompagnare la donna al Pronto soccorso dell’ospedale San Martino. R.D.P. è stato portato a processo per violenza o minaccia a pubblico ufficiale, ma se l’è cavata con un’assoluzione pronunciata dal giudice Riposati, perché il fatto non costituisce reato. Formula pienissima.

Il pubblico ministero Pesco aveva chiesto una condanna a otto mesi di reclusione, ritenendo provata l’accusa. Mentre il difensore Patelmo l’ha smontata, osservando che non è compito della volante ma dell’ambulanza quello di provvedere al trasporto all’ospedale di una qualsiasi persona. Gli agenti avrebbero dovuto chiamare il 118, tanto più che la signora non aveva espresso questa volontà, ma intendeva solo evitare di dormire in quella casa. La soluzione migliore era quella di rifugiarsi a casa di un’amica, in maniera da poter stare tranquilla.

La sera del 13 settembre di cinque anni fa c’era stato un diverbio tra i due e l’uomo aveva spinto la convivente, prima di uscire di casa e andare in giardino. La donna era andata a sbattere contro il freezer, soffrendo un livido. Ha chiamato il 113 e, quando la pattuglia è arrivata, da parte degli operanti c’è stata quella che l’imputato ha definito come «una forzatura», durante il suo esame. Gli giudice gli ha dato ragione e l’ha assolto perché il fatto non costituisce reato. —

G.S.

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