Minaccia la sorella per i soldi dell’affitto: «Ti mando degli amici»

PONTE NELLE ALPI. Voleva i soldi dell’affitto dalla sorella. Lei non aveva in tasca i 200 euro necessari a pagare la mensilità di un appartamento di Ponte nelle Alpi e il ruandese Jean Pierre Kabayiza ha cominciato a minacciarla. Senza immaginare che quei soldi non li aveva e non poteva darglieli. Neanche volendo. Ecco perché l’ipotesi di reato di estorsione è soltanto tentata. Mentre gli atti persecutori, la seconda accusa che gli viene mossa, sono stati consumati.

Kabayiza avrebbe minacciato la donna sia di persona che attraverso l’invio di messaggini minatori sul telefono: se non gli avesse consegnato il denaro le sarebbe successo «qualcosa di brutto e di male». In un secondo momento ha anche precisato cosa: gli avrebbe mandato gli amici africani proprietari dell’immobile, che sarebbero venuti a cercarla a Ponte nelle Alpi e l’avrebbero sistemata. Questi soldi non gli sono mai stati dati, un po’ perché lei non si è fatta intimidire e un po’ per le ristrettezze economiche nella quali viveva. Non era nelle condizioni di fare un prestito, figurarsi un regalo.

L’uomo non ha mollato un centimetro e ha continuato a molestare la sorella non solo con gli sms, ma anche presentandosi nella sua abitazione e aspettando che tornasse dal lavoro; suonando con insistenza il campanello e lasciandole bigliettini minacciosi nella buca delle lettere. Condotte, queste, che hanno provocato nella donna uno stato di ansia e di paura talmente forte da toglierle il sonno. Ha cominciato a temere seriamente per la propria incolumità e, a un certo punto, è andata alla vicina caserma dei carabinieri a presentare una querela.

L’uomo è difeso dall’avvocato Resenterra e, nel frattempo, ha fatto perdere le proprie tracce. Non è più in Italia e non si sa dove sia. Il rinvio a giudizio non c’è ancora stato. Il giudice Scolozzi ha rinviato per nuove ricerche al 22 settembre dell’anno prossimo. —

Gigi Sosso



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