Migliaia di euro per sistemare le frane

Belluno
Serviranno decine di migliaia di euro per mettere in sicurezza le frane che si sono attivate nel territorio comunale con l’ondata di maltempo dei giorni scorsi. Impossibile, per il momento, stimare una cifra: «Ma si tratta di interventi molto costosi. Credo che alla fine riparare i danni causati da questo maltempo ci costerà più di quanto abbiamo speso dopo Vaia», commenta il sindaco, Jacopo Massaro.
Fra sabato e mercoledì si sono mosse sei frane: la prima è stata quella che minaccia da anni via Miari, poi c’è stato uno smottamento sulla strada che porta a Case Bortot, due sulla strada fra Tassei e Piandelmonte (cinque case sono raggiungibili solo passando per Ceresera, frazione di Limana) e mercoledì si è mosso il terreno a Tassei e a Travazzoi. Sembrerebbero ferme, ma non per questo meno preoccupanti, altre tre frane “storiche”, quelle di Borgo Pra’, San Francesco e Travazzoi (in un punto diverso dal crollo che si è verificato mercoledì).
«A Travazzoi lo smottamento interessa quattro civici», spiega il sindaco. «Parte del giardino delle proprietà private è franato nell’Ardo. Abbiamo inviato i tecnici del Comune a verificare la situazione, che è abbastanza complicata perché c’è un salto notevole».
Ieri sono stati fatti sopralluoghi anche sulle altre frane. A Tassei c’è una nuova situazione critica, che va a sommarsi agli smottamenti che interessano la strada verso Piandelmonte: «Per il momento la frana a Tassei non è partita, ma il terreno si è mosso e rischia di cadere sulla strada che porta ad un’abitazione», continua Massaro. «C’è un problema ulteriore: proprio in quel punto passa una condotta della rete che porta l’acqua a Cirvoi. Oggi (ieri per chi legge, ndr) i tecnici di Gsp hanno effettuato un sopralluogo per verificare la situazione. È stata richiesta una perizia geologica. Stiamo inoltre verificando come intervenire, se attivare delle somme urgenze, e quale sia l’ente che deve occuparsi degli interventi».
Il Comune ha ancora a bilancio qualche soldo per fare lavori urgenti, e c’è sempre il fondo di riserva cui poter attingere, «ma le risorse non sono infinite», ricorda il sindaco. «E al momento non sappiamo quantificare il costo degli interventi che saranno necessari. Credo che la spesa sarà sicuramente superiore a quella che abbiamo affrontato dopo Vaia. Nel 2018 i danni erano più shoccanti per la quantità di alberi caduti, ma stavolta abbiamo avuto più frane, e smottamenti che rischiano di interrompere strade necessarie per raggiungere alcune abitazioni. Ci vorranno molti soldi per intervenire, questo è certo». —
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