Mictu, furti di metallo widia in altre aziende del Veneto

quero vas. C’è una banda che si muove e colpisce chirurgicamente alla ricerca di metallo duro widia, ovvero il carburo di tungsteno che rappresenta materia prezioso che viene costruito per la costruzione di utensili, punte e frese per lavorazioni meccaniche. Il colpo messo a segno alla Mictu di Vas nella notte tra domenica 9 e lunedì 10 febbraio ha fruttato un bottino di circa 50 mila euro. Un colpo messo a segno da professionisti, che evidentemente operano su commissione e sanno dove piazzare la refurtiva. Le indagini dei carabinieri di Feltre proseguono serrate, ma finora non hanno prodotto novità significative.

Di sicuro il colpo di Vas non è isolato e rientra in un’attività criminosa su vasta scala come dimostrano i colpi messi a segno sempre nelle ultime settimane, come alla Ctt di Isola Vicentina e alla Emmepi Utensileria di Schio, alla Uop di Udine e proprio nel fine settimana appena trascorso alla Gaspari Utensili, altra azienda di Schio. Anche in questi casi il metallo asportato, che vale tra i 150 e i 200 euro al chilo, ha fatto lievitare il bottino a decine di migliaia di euro. Nello specifico, l’ultimo colpo in ordine di tempo, all’azienda Gaspari di Schio ha fruttato tra i 50 e i 60 mila euro. Da segnalare altri recenti colpo in Lombardia e Piemonte, mentre la zona che abbraccia le province di Brescia e Como era stata presa di mira nei mesi scorsi.

Nell’ultimo colpo messo a segno a Schio i ladri erano quattro, immortalati dall’impianto di videosorveglianza che li ha ripresi in buona parte delle operazioni del furto. In un’immagine è stato possibile anche vedere in volto uno dei componenti. La speranza è che tutto il materiale che si sta accumulando al riguardo possa essere utile anche ai carabinieri di Feltre che indagano sul colpo messo a segno alla Mictu di Vas, dove i ladri sono entrati forzando un infisso e puntando dritto al metallo widia. Snobbati macchinari e altre lavorazioni. —

R.C.

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