Mense scolastiche, si cambia: cibi ecologici a chilometro zero

L’Amministrazione estenderà un po’ alla volta la scelta già fatta da Trichiana L’assessore Corso: «La scelta bio potrebbe farci avere dei contributi»
Dante Damin

BORGO VALBELLUNA

Per le mense scolastiche, la giunta Cesa punta su cibi biologici e a chilometro zero, a basso impatto ambientale.

A giorni verrà indetta la gara per l’affidamento del servizio di ristorazione, che riguarderà i plessi di Trichiana e Lentiai (il cui contratto d’appalto con le relative ditte scadrà a fine mese), in virtù delle scelte effettuate dagli ex Comuni prima della fusione. Ad essere interessati saranno quindi l’asilo, il nido integrato, le scuole elementari e medie di Trichiana e di Sant’Antonio Tortal, le Elementari di Lentiai e Villapiana. Diversa è invece la situazione per le scuole di Mel, il cui contratto con la Valbelluna Servizi srl, società interamente partecipata dal Comune di Borgo Valbelluna, sarà ancora in vigore per un paio d’anni, fino all’estate 2023.

Una data che coinciderà esattamente con la nuova progettualità che sarà avviata per Lentiai e Trichiana, visto che la ditta che si aggiudicherà il servizio siglerà l’accordo dal 10 gennaio 2022 al 31 agosto 2023. Una volta scaduti i termini contrattuali per tutti e tre gli ex Comuni, si procederà quindi all’affidamento della ristorazione ad un’unica azienda, che si occuperà dunque di tutti i plessi.

«La scelta di affidarci al biologico e soprattutto al chilometro zero», spiega l’assessore alle Politiche sociali, Marilisa Corso, «nasce dalla precedente amministrazione comunale di Trichiana, che aveva già intrapreso questo cammino destinando cibi a basso impatto ambientale agli alunni delle proprie scuole. E noi proseguiremo quindi sulla stessa strada, estendendo un po’ alla volta a tutti e tre gli ex Comuni quella che riteniamo sia una scelta vincente».

Il motivo che sta alla base è legato ad una corretta alimentazione, che per i bambini, secondo Corso, deve essere abitudine fin da piccoli.

«Lo facciamo per abituarli all’idea di mangiare cibo sano e biologico», prosegue l’assessore, «e anche perché c’è la volontà da parte della Regione Veneto di premiare le mense scolastiche che servono cibi biologici. Come Amministrazione avevamo partecipato a dei bandi emessi della Regione stessa, in base ai quali, se verranno forniti dei quantitativi di cibo bio nelle scuole, saranno poi garantiti dei contributi che noi useremo, ad esempio, per abbassare le rette che i genitori devono pagare per le mense dei propri figli, venendo loro incontro economicamente».

Un altro obiettivo sarà sviluppare la richiesta di prodotti a chilometro zero sul territorio comunale, creando una catena agroalimentare per risollevare l’economia locale.

«Vorremmo incentivare un sistema di collaborazione tra le varie aziende del nostro Comune», sottolinea Corso, «e la futura ditta che prenderà in mano l’appalto di ristorazione, in modo tale che la seconda acquisti il cibo dalle prime, rifornendo le mense».

Un esperimento già avviato con riscontri positivi nei centri estivi e che ora si farà su vasta scala.

«A chi gestiva i centri estivi avevamo chiesto di comprare prodotti locali per la merenda dei bambini. E lì ci siamo resi conto», conclude Corso, «che c’erano le possibilità di ampliare il servizio, rendendolo ancora più qualitativo specialmente in ottica futura per i giovani delle nostre scuole». —



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