Menegus a MW: «Ma l'avete visto quel progetto?»

Affidata a Facebook la piccate replica del vice presidente Scoter ai rilievi degli ambientalisti
 
SAN VITO.
Cristiano Menegus, vice presidente Impianti Scoter, ha inserito su Facebook la replica alle osservazioni di Mountain Wilderness sul collegamento San Vito-Civetta. «Quando ho letto sul "Corriere delle Alpi" un'intera pagina dedicata alle motivazioni che MW porta contro il progetto del nuovo comprensorio sono rimasto senza parole», scrive Menegus, «incredulo davanti a così tante inesattezze, errori e false affermazioni. Mi chiedo come quest'associazione possa avere una qualsiasi credibilità, quantomeno rispetto al progetto». La prima critica è al fatto che si continui a parlare di Pelmo, monte che in realtà non c'entra nulla. «Questa storia del Pelmo», sottolinea Menegus, «è veramente incredibile. Ma cosa centra? Hanno visto i progetti? Hanno capito dove passano gli impianti? Il punto di minima distanza tra Pelmo e il nuovo comprensorio è pari a 4 km». Quanto al rischio valanghe, Menegus dice che «se dovessimo ragionare come il presidente di MW, Fausto De Stefani, non potrebbe praticamente esistere nessuna pista sulle Dolomiti, perché più o meno tutte sono interessate da valanghe e scaricamenti. Il tema delle valanghe è già stato affrontato col centro specializzato di Arabba che ha dichiarato, su relazione specifica, non essere un problema per la realizzazione del nuovo comprensorio. E questo l'hanno detto anzitutto perché loro sono competenti, e poi perchè hanno fatto un sopralluogo». C'è poi il problema dell'acqua. «L'intervento», scrive Menegus, «sostiene che vi sia carenza d'acqua nella zona. A questo punto il fatto che non si conosca la zona e il progetto diventa una certezza. Le prese per l'innevamento sono previste in tre punti: Ru de la Pousa, in località Taula Salvaniera; Ru Orsolina, in località Intra les Aghes; Rio Cordon a valle della stazione di misura Arpav. Per questi tre punti di presa è stato valutata la portata media ed è stato dimensionato il sistema di innevamento. Tutto comunque presente nella relazione». E infine l'energia e l'esposizione al sole. «De Stefani», dice ancora Menegus, «sostiene che non è stata fatta nessuna valutazione energetica. Peccato che, già nella relazione generale, vi sia un paragrafo interamente dedicato. In particolare il sistema è stato dimensionato a 4,5 MW e i consumi sono stati calcolati puntualmente per ogni utenza, arrivando a stimare un consumo di 4.480.000 kWh per un costo annuo dell'energia pari a 680.000 euro. Il tutto dettagliato e particolareggiato nella relazione economica. Una delle qualità migliori del progetto è poi che le piste sono esposte prevalentemente a nord, soprattutto quelle a bassa quota e i tratti di pista esposti ai versanti meridionali sono pochi e tutti alle quote più elevate. La sensazione», conclude Menegus, «è che le relazioni non siano nemmeno state lette e che i posti si conoscano veramente poco. Lo studio è stato realizzato da persone che quei posti li frequentano da sempre, sia d'estate e sia d'inverno, in lungo e in largo».

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