Meccanostampi, una azienda che fa ricerca e innovazione

Il fondatore e presidente è Ludovico Trevisson, affiancato dalla figlia Laura «Nel nostro settore c’è fermento, abbiamo richieste di vari stampi nuovi» 



. «Il ricambio generazionale non riguarda solo gli imprenditori, ma anche i collaboratori, in particolar modo per un’azienda come la nostra molto radicata sul territorio, che è attiva da ben 54 anni e che ha 250 dipendenti».

Parola di Laura Trevisson, vice presidente di Meccanostampi, azienda fondata dal padre Ludovico, attuale presidente, nel 1965. Lei ha deciso, dopo altre esperienze di lavoro, di scegliere l’azienda di famiglia. «Ho iniziato, come è giusto che sia, dal centralino, facendo tutta la gavetta ed imparando a conoscere questa creatura di mio padre, che oggi è diventata la mia vita. Solo avanzando passo dopo passo in una organizzazione complessa si apprende l’importanza di ogni singola funzione e, soprattutto, l’importanza di ogni singolo collaboratore. E non nascondo che noi adesso facciamo fatica a rimpiazzare chi va in pensione».

E come fate? «La ricerca è costante, poi facciamo molta formazione, 6000/7000 ore all’anno, con una media di 24 ore per addetto; e siamo stati fra le prime aziende ad aderire al progetto della Luiss Business School, lanciato recentemente da Confindustria Belluno Dolomiti».

La storia di Meccanostampi, raccontata recentemente anche in un interessante libro, si deve all’intuizione di Ludovico Trevisson, partito con 200.000 lire di allora, «ma soprattutto – sottolinea lui – con quel grande capitale immateriale che è la voglia di lavorare, e che conta più dei soldi. Con questo spirito ho condotto la Meccanostampi fino ad oggi, ho inserito i miei due figli Andrea e Laura, ho costruito una solida struttura manageriale ed una grande famiglia di collaboratori, presenti e passati, che in questi primi 54 anni hanno saputo interpretare il mio progetto imprenditoriale, permettendo a Meccanostampi di distinguersi nel mondo».

Il core business aziendale si fondava all’inizio esclusivamente sulla progettazione e costruzione di stampi di precisione, poi negli anni ’80 si allarga allo stampaggio. Nel 1990 Meccanostampi ha 80 dipendenti, 170 nel 2002 con l’ampliamento della struttura a 4 stabilimenti. Oggi si sviluppa su 25.000 mq coperti, dispone di oltre 140 presse ad iniezione da 40 a 500 tonnellate e conta oltre 250 collaboratori. Il fatturato 2018 è stato pari a 35,8 milioni di euro.

«Quest’anno chiuderemo in flessione – spiega Laura – a causa della contrazione del mercato. Il nostro è poi un lavoro ciclico: si progetta lo stampo sulla base delle esigenze del cliente. Attualmente nella nostra business unit stampi c’è fermento, perché abbiamo molte richieste di vari stampi nuovi, che ci daranno buoni frutti nei prossimi mesi, quando arriveremo alla produzione. È fondamentale avere in mano tutto il ciclo produttivo, perché è proprio se stampo che acquisisco il know how e divento padrone del processo».

Il fatturato viene realizzato al 70% in Italia, lavorando peraltro con molte multinazionali che hanno base nel nostro paese, mentre all’estero i mercati maggiori sono nel Nord America, Germania, Ungheria, Romania, Polonia. «Quella che facciamo noi è una ricerca applicata, perché nasce quotidianamente dalle esigenze del cliente, per il quale realizziamo prodotti che contengono tutta la nostra tecnologia. Investiamo molto, ovviamente, in macchinari: 19 milioni negli ultimi 5 anni, 1, 5 milioni nel solo 2019, di cui un terzo nel rinnovo del parco macchine. Lavoriamo per molti settori, dall’automotive all’elettromeccanica, dalle pompe idrauliche all’elettronica, dall’illuminazione al riscaldamento, dal lighting ai dispositivi per il settore gas; nessun settore supera però il 30% del fatturato, diversifichiamo infatti per evitare i rischi tipici del terzismo».

Meccanostampi ha colto inoltre le sfide dell’innovazione, rivoluzionando l’intera struttura in ottica “Industria 4. 0”, ed applicando automazione e digitalizzazione diffusa e interconnessa a tutte le fasi chiave dei processi produttivi. Impegno che è valso all’azienda di Limana il premio “Assiteca 2016” sull’innovazione digitale, per la categoria Smart Manufacturing/Industria 4.0, a seguito di un’indagine effettuata dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano, in cui sono state analizzate 237 aziende. Inoltre Ludovico Trevisson è stato recentemente insignito del premio “Le Fonti” come imprenditore dell’anno nel suo settore. E Meccanostampi ha anche ricevuto il Rating di Legalità, riconoscimento attribuito dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che valuta la sensibilità dell’impresa al rispetto della legalità e alla tutela di valori ritenuti di notevole interesse sociale. —

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi