Massaro: l’avvio di molti lavori è vincolato ai soldi dell’Imu

BELLUNO. Mentre a Roma si discute di abolire o far slittare la rata di giugno dell'Imu, a Belluno sale la preoccupazione per una decisione che rischia di far saltare numerosi cantieri programmati.
«L'avvio di molti lavori è vincolato all'arrivo dei soldi della prima rata dell'Imu», spiega il sindaco, Jacopo Massaro. «Far slittare il pagamento significherebbe bloccare moltissimi cantieri». Con tutte le conseguenze del caso, ovvero: meno lavoro per le imprese del territorio, meno servizi per i cittadini, che attendono l'avvio di opere pubbliche importanti.
Il blocco sarebbe dovuto al famoso e famigerato patto di stabilità, che funziona secondo un principio che si può semplificare così: un Comune per spendere un certo importo deve incamerare la stessa cifra. Tanto entra nelle casse comunali, tanto può uscire, sotto forma di spese.
«Per questo abbiamo bisogno che la prima rata dell'Imu venga pagata a giugno: abbiamo programmato alcuni lavori, ma se non arriveranno i soldi di questa imposta non potremo farli partire». Incassare l'Imu in un'unica soluzione, a dicembre, costringerebbe il Comune a una corsa contro il tempo per usare quei soldi: «Dovremo utilizzarli entro fine anno, non potremo “spostarli” al 2014».
Il rischio concreto è quello di non veder partire interventi già programmati, oltre che attesi. Senza considerare, poi, l'aggravio di lavoro che ci sarebbe per gli uffici comunali, alle prese con risorse umane sempre più all'osso.
Massaro si augura dunque che l'ipotesi slittamento rientri. Intanto a Roma la questione Imu è diventata terreno minato per la nuova maggioranza di Governo. Il PdL continua a chiederne l'abolizione, definendola «una tassa ingiusta e sbagliata». Il Pd temporeggia.
Il sindaco di Belluno ha le idee chiare in merito: «Non sono innamorato dell'Imu, ci mancherebbe, ma se sarà abolita lo Stato dovrà tornare a trasferire ai Comuni la cifra che oggi introitiamo con questa imposta». Il saldo, insomma, deve essere zero, altrimenti le conseguenze sarebbero drammatiche: «Già così ci perdiamo», aggiunge Massaro. «Togliere anche questi soldi, senza compensarli con trasferimenti idonei da Roma, sarebbe la paralisi per gli investimenti e un dramma per i servizi che offriamo ai cittadini. Parlo di asili, casa di riposo».
La speranza, e insieme l'appello, di Massaro è per i sindaci che siedono in Parlamento e al Governo: «I ministri Del Rio e Zanonato conoscono benissimo le problematiche dei Comuni. Possono impedire che passi questo provvedimento e confido lo facciano». (a.f.)
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