Manovra, le farmacie pronte alla serrata

BELLUNO
Farmacie sul piede di guerra.
Dopo la decisione, contenuta nel decreto “salva Italia” del governo Monti, di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C, aprendo la commercializzazione anche alle parafarmacie e ai supermercati, i farmacisti si sono arrabbiati a dir poco, e dopo aver chiesto incontri al premier senza risposta, hanno deciso di agire e ora si preparano ad una serrata, cioè alla chiusura dei locali, presumibilmente già da lunedì.
Intanto, Federfarma Veneto ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea sulla legittimità della libera vendita dei farmaci di fascia C (in cui rientrano antidolorifici, antinfiammatori, pomate, pillole anticoncezionali), che rappresenta l’unico caso al mondo.
«Non solo si vuole liberalizzare la vendita dei farmaci che oggi devono essere ceduti dietro presentazione di ricetta medica bianca, ma si prevede anche la possibilità di attuare delle vendite promozionali tipo “prendi tre paghi due”», precisa Gianfranco Venturelli, vicepresidente di Federfarma Belluno e titolare della omonima farmacia. Che aggiunge: «Questa manovra non solo è destinata a ingenerare confusione tra gli utenti che non sanno più dove rivolgersi, ma anche a creare difficoltà alle farmacie stesse, un sistema che funziona molto bene sul territorio, specie quello di montagna».
Allora, «se la questione è incentrata nel voler rendere più capillare il servizio, allora aumentiamo il numero di farmacie sul territorio», avanza la proposta Venturelli. «Anche perché il rischio è che si favorisca la grande distribuzione. Si rovina così la figura del farmacista e il ruolo della farmacia snaturandolo. Dobbiamo difenderci da tutti i lati: dalla grande distribuzione ma anche dall’Usl che sta incentivando la vendita di farmaci all’ospedale. Se questo non verrà cambiato, allora siamo pronti alla serrata, cioè resteranno chiuse tutte le farmacie mentre rimarranno aperte solo quelle di turno».
La preoccupazione per Federfarma riguarda soprattutto la garanzia «del massimo livello di tutela della salute dei cittadini e dell'indipendenza economica e tecnica del professionista impegnato nel campo della salute. Abbiamo chiesto», proseguono dall’associazione, «alla commissione europea di verificare se le misure proposte dal governo italiano è compatibile con la tutela della salute del consumatore, soprattutto in merito ai farmaci di fascia C che necessitano non solo di una prescrizione medica, ma anche di una particolare attenzione nella loro assunzione». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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