Manifatturiero, la crescita continua ma è moderata

Nel terzo trimestre la Camera di commercio rileva un +3% della produzione e un + 4.4% del fatturato trainato dall’export. Resta critico il mercato interno

BELLUNO. Continua la crescita (moderata) del manifatturiero in provincia di Belluno, ma il vero fattore critico è la debolezza della domanda interna. I dati del terzo trimestre arrivano direttamente dal report della Camera di Commercio di Treviso Belluno che ha intervistato per la provincia di Belluno 108 imprese per un totale di quasi 11.700 addetti.

La produzione industriale continua a crescere a ritmi del 3% su base annua. Il fatturato cresce del +4,4% nel Bellunese, sostenuto dalle vendite all’estero. Rallenta invece il tasso di crescita della raccolta ordini su base annua, soprattutto con riferimento a quelli generati dal mercato nazionale. Dato coerente con la dinamica nazionale degli ordinativi interni e con il deterioramento del clima di fiducia nei consumi.

«L’economia sembra destinata a stabilizzarsi attorno a questi deboli ritmi di crescita», sottolinea il presidente camerale Mario Pozza. «Non ci sono prospettive di accelerazione negli ultimi mesi dell’anno: né a livello nazionale, né per le nostre province, anche se con le elezioni americane potrebbero aprirsi nuovi scenari di distensione, ad esempio, nei confronti della Russia, favorendo un abbattimento o allentamento delle sanzioni. È già tanto che alla conta, le previsioni di crescita prevalgano su quelle di flessione. Ma a ben guardare crescono soprattutto i giudizi di stazionarietà, anche sul fronte della domanda estera. Si esprimono in tal senso il 56% delle imprese bellunesi. Permane debole la domanda e le imprese rispondono abbassando i prezzi di vendita. Ma ciò», prosegue il presidente, «ha riflessi negativi sui margini propri e su quelli dei fornitori. E non spinge a fare investimenti. Un circolo vizioso che ci indebolisce ulteriormente e da cui si può uscire solo attraverso una politica economica espansiva ma anche con provvedimenti che aiutino le imprese ad esportare, azione che come Camera di Commercio non potremo più fare perché la riforma che il governo sta varando in questi giorni ci toglie oltre il 50% delle risorse ed elimina alcune competenze fondamentali quali il sostegno del credito, l’innovazione e la promozione del territorio».

La produzione industriale ha registrato un calo dell’1% rispetto al trimestre precedente, ma un aumento del 2,9% su base annua (il primo e secondo trimestre avevano segnato un incremento tendenziale rispettivamente del 3,9% e del 5,2%). Nel contempo, il grado di utilizzo degli impianti in questa frazione d’anno è salito dal 76,4% al 79,5%.

Buoni i riscontri anche a livello di fatturato, dove la variazione tendenziale, +4,4%, sintetizza un andamento favorevole per tutte le classi dimensionali. A sostenere l’indice è comunque e soprattutto il fatturato estero, in quanto il fronte domestico palesa ancora delle criticità. Trend positivo anche per le acquisizioni di ordini: +2,5% la variazione tendenziale del mercato interno e +9% quella del mercato estero. Per i prossimi tre mesi gli imprenditori prospettano un miglioramento delle condizioni del mercato interno, ma non così per quello esterno.

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