Manifattura delle Alpi storie di famiglie e proteste

Il periodo dell’occupazione della fabbrica, dopo il licenziamento di massa nel ’68, ricostruito con testimonianze, fotografie e documenti dell’epoca

PONTE NELLE ALPI È una storia di giovani donne coraggiose, ricostruita dalle loro testimonianze, dalle fotografie e dagli articoli dei giornali, dai volantini, dai telegrammi di solidarietà, dalle delibere del consiglio comunale. È la storia dell’occupazione della Manifattura delle Alpi dell’autunno del 1968, che ha visto coinvolte circa 280 persone tra giovanissime operaie ed impiegati e che ha messo sottosopra tutta la provincia. Oggi questa storia è tornata alla luce, grazie alla sua ricostruzione nel saggio della prof Paola Salomon, e alla mostra di riproduzioni di foto e documenti dell’epoca "1968: l'occupazione della Manifattura delle Alpi; una vicenda che ha messo sottosopra tutta la provincia" curata da Gianfranco De Pasqual. Lavori che verranno presentati al pubblico sabato, alle 17, nella Biblioteca Civica di Ponte. «Il 9 ottobre del 1968 venne consegnata la lettera di licenziamento a tutte le maestranze della Manifattura delle Alpi» spiega Paola Salomon «Era un’azienda tessile nata nel ’62 con poche effettive ragioni economiche, ma con il preciso intento di creare occupazione femminile per prevenire l’emigrazione dal territorio. Quelle giovani donne, poco sindacalizzate, erano ben consapevoli di cosa significasse per loro un lavoro vicino a casa. Così diedero il via all’occupazione dell’azienda; una reazione forte, sostenuta da tutto il mondo bellunese: alle loro spalle si schierarono le famiglie (molte di quelle donne, minorenni, potevano occupare solo con il permesso scritto dei genitori), l’amministrazione locale, i sindacati uniti e la politica, ed ebbero appoggio anche dalle gerarchie ecclesiastiche, dal movimento dei lavoratori provinciale e dal mondo studentesco. Furono trenta giorni di intensi confronti, dal 15 ottobre al 16 novembre del 1968, al termine del quale riuscirono a strappare la promessi di una riassunzione sicura nella primavera dell’anno dopo, da parte della nuova proprietà». Il saggio della Salomon è inserito nella rivista di storia contemporanea “Venetica”, che ha raccolto in un volume le vicende delle lotte dei lavoratori nelle aziende dei piccoli centri industriali del Veneto. Alla presentazione di sabato interverranno anche i curatori Alfiero Boschiero, Giovanni Favero e Gilda Zazzara. Sabato sarà anche il giorno dell’inaugurazione della mostra di foto e documenti, curata da Gianfranco De Pasqual e in esposizione nelle sale della biblioteca fino al 3 febbraio. L'evento è organizzato dal Comune di Ponte, in collaborazione con la Cgil Belluno, la Società Bellunese e Ires Veneto, e rientra nel più ampio impegno per salvaguardare le memoria del territorio pontalpino.

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