Mancano fisioterapisti, dirottati su Feltre i pazienti di Lamon
Chi non è ricoverato è costretto ad andare all’ospedale Santa Maria del Prato per le riabilitazioni, servono altri due professionisti

LAMON. È da dicembre dell’anno appena trascorso che per carenza di personale fisioterapico, l’attività riabilitativa per esterni è sospesa. Chi non è ricoverato, le terapie al momento le fa a Feltre. Su quattro fisioterapisti che mancano, due ne sono stati recuperati dalla dirigenza dell’Usl Dolomiti, con contratto libero-professionale, e sono stati indirizzati al centro riabilitativo di Lamon dove esercitano la professione. Ma ne mancano altri due. E la direzione medica di ospedale sta facendo i salti mortali per recuperarli con carattere d’urgenza, in attesa delle procedure per il concorso, anche queste urgenti e già avviate, come si evidenzia dall’Usl.
«Attualmente le richieste urgenti vengono fatte sia a Lamon che a Feltre», si specifica dall’Usl Dolomiti. Ma mentre i ricoverati a Lamon hanno un servizio completo di riabilitazione, è stata temporaneamente sospesa l’attività di riabilitazione programmata, in attesa di ripristino completo di personale. «Le procedure sono state avviate e adesso si procede alla chiamata dalla graduatoria».
Su quattro unità di fisioterapisti che mancavano in organico, fortunatamente hanno risposto all’appello in due, entrambi destinati a Lamon, in questo modo si può dare seguito a parte dell’attività. Un problema, quello della carenza di fisioterapisti, rispetto al quale Usl e direzione medica di ospedale si sono mossi per tempo, anche se le difficoltà non mancano. Mancavano infatti almeno quattro fisioterapisti da integrare a tempo record per il servizio di riabilitazione funzionale. E anche per queste figure professionali, come per i medici, la ricerca non è stata facile: le graduatorie regionali sono esaurite.
Così al distretto di Feltre dell’Usl Dolomiti non è rimasto altro che procedere con urgenza alla chiamata diretta di quattro professionisti con incarico libero-professionale per sopperire alle carenze di organico, almeno fino all’espletamento del concorso che è già stato bandito. Non si può aspettare, insomma, per la mole di lavoro con cui l’équipe di Massimo Ballotta si confronta tutti i giorni e per rispettare i tempi previsti per le liste d’attesa. Al momento, sui quattro richiesti con urgenza, hanno risposto in due, Flavio Rossetto e Valentina Turrin, disponibili e lavorare per ventitrè euro all’ora e per un massimo di sei mesi, salvo cessazione anticipata qualora si potessero assumere, o perché intanto viene fatto il concorso o magari per richiesta di mobilità da altre Usl di fisioterapisti con contratto a tempo indeterminato.
Il servizio guidato da Ballotta, è diventato un punto di riferimento provinciale e regionale, con più del 40 per cento dei pazienti trattati nel centro di Riabilitazione di Lamon che provengono da fuori Usl (Sicilia compresa) e più di ottocento pazienti ricoverati in un anno.
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