Maltempo nel Bellunese: sono caduti quasi 600 millimetri di pioggia
Più battuta la zona delle Prealpi, da Valmorel al Feltrino, per l'effetto sbarramento

Il Piave sotto il ponte della Vittoria A destra il presidente della Provincia di Treviso
BELLUNO.
Il record spetta a Valpore, nella parte alta della Valle di Seren, dove in 66 ore sono caduti 587 millimetri di pioggia. Finita l' emergenza si guarda alle cifre. Numeri che danno davvero l'idea dello scampato pericolo. In generale, la zona più colpita è stata quella prealpina, dove però si sono registrate differenze enormi anche tra territori confinanti. Mentre dall'Arpav arrivano le spiegazioni di un fenomeno tanto eccezionale, dalla Provincia - oltre ai ringraziamenti del caso a volontari e operatori - si dice che lo stato d'allerta non è rientrato.
Se si considera che un millimetro di pioggia caduta equivale a un litro d' acqua per ogni metro quadrato di terreno, le statistiche dell'Arpav fanno davvero impressione. «Le piogge più abbondanti sono cadute sulla fascia prealpina, meno nelle Dolomiti settentrionali, fatta eccezione per il Sappadino e l'altopiano di Razzo», spiega Bruno Renon, del servizio idrogeologico regionale di Belluno. Per Renon la causa dei record registrati sulla fascia pedemontana sta nell'effetto di sbarramento e quindi di intensificazione delle piogge offerto dai rilievi prealpini, che sono i primi che le correnti perturbate meridionali incontrano sulla loro strada.
Il record spetta appunto a Valpore, seguito a ruota dal Cansiglio (517 millimetri) e da Tassei, la piccola frazione alle pendici del Col Visentin, dove sono rimaste isolate anche delle famiglie. In questo caso, sono caduti 504 millimetri. E' guardando anche a questi dati che si capisce come mai lo Stizzon - a Seren - e il Cicogna - tra Belluno e Limana - si siano ingrossati tanto da far paura.
Ha piovuto parecchio anche a Sant'Antonio di Tortal (447 millimetri), Schievenin di Quero (482), Col Indes a Tambre (429), Seren centro (423) e Marziai tra Vas e Lentiai (410).
Stando sempre ai rilievi del servizio idrografico si scopre come il fenomeno sia stato molto più contenuto in altre località anche vicine.
A Lamon e ad Aune di Sovramonte, per esempio, le precipitazioni si sono fermate a 200 millimetri, 195 a Fastro. Intermedi Fonzaso con 269, Celarda con 308 e Feltre con 344. Nonostante le giornate plumbee, a Belluno città sono caduti "soltanto" 178 millimetri, 224 a La Guarda in Valle di Canzoi), 240 a Torch di Pieve d'Alpago.
Viaggiano attorno ai 250 millimetri Lentiai, La Secca, Santa Giustina e Bribano. Tra i più asciutti c'è Lastreghe di Ponte nelle Alpi con 140.
Insomma, a Valpore in Valle di Seren è piovuto il quadruplo rispetto a Ponte.
«Valpore si trova sotto la Cima del monte Grappa, una delle montagne più alte delle montagne venete. Qui l'effetto di accumulo è notevole», spiega Renon.
«Una situazione simile a quella del Col Visentin dove si trova Tassei».
«E' vero che anche la zona tra Belluno e Ponte si trova sotto il Col Visentin, ma a una distanza maggiore e in questo caso la precipitazione si attenua notevolmente», prosegue il tecnico Arpav.
Quello di questi giorni è stato un evento davvero eccezionale. E' lo stesso Renon a dire che bisogna risalire al novembre 2002 per trovare valori simili.
In quel caso a Seren - il luogo più piovoso - caddero 460 millimetri di acqua. Nell'alluvione del 1966 sempre a Seren si versarono 474 millimetri di pioggia, ma in ventiquattro ore.
Visti i numeri quindi il Bellunese non può che ringraziare il cielo, anche se sembra un paradosso. Dal canto suo, il presidente Gianpaolo Bottacin ringrazia gli operatori di soccorso e i volontari che in questi giorni hanno monitorato l' intero territorio. «Ora però - dice Bottacin - non abbassiamo la guardia: per il prossimo fine settimana è infatti prevista una nuova ondata di pioggia e la terra è già satura d'acqua». Di altri record così, sembra di capire, tutti ne farebbero a meno.
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