Maltempo, frana a Borca di CadoreCasa travolta, morti madre e figlio

Madre e figlio sono le vittime di una frana avvenuta questa notte sulla statale all'altezza di Borca di Cadore, in provincia di Belluno. Lo smottamento è stato causato dal forte maltempo. La frana di acqua e fango, con un fronte di 60 metri, ha travolto la loro abitazione, facendo crollare il solaio. Altre case sono state lambite dal movimento franoso, evacuate trecento persone
Due persone, madre e figlio, sono morte stamane a Cancia di Borca di Cadore nella loro casa travolta da una frana causata dal maltempo stamani, poco prima dell'alba. Ieri la zona, nella valle del Boite, ad una quindicina di chilometri da Cortina, era stata interessata da forti piogge e temporali.


Le vittime sono Adriano Zanetti, 63 anni, e la madre Giovanna Belfi (82). Entrambi erano in casa quando la frana di acqua e fango, con un fronte di 60 metri, ha travolto la loro abitazione, facendo crollare il solaio. Altre case sono state lambite dal movimento franoso, ma non vi sono feriti.


Sono in corso comunque le operazioni di evacuazione degli abitanti di Cancia. L'ordinanza di sgombero, firmata dal sindaco Massimo De Luca, è stata decisa per motivi prudenziali, dato che non si può escludere il pericolo che dal costone del monte Antelao, dove si è staccata la frana, possano scendere nuove colate di fango e massi.


Sono circa un centinaio le famiglie che stanno lasciando le loro case. Tra gli abitanti di Cancia molti sono gli anziani. La maggior parte delle persone troverà ospitalità da parenti, mentre alcuni saranno accolti in strutture comunali di Venas e San Vito di Cadore, centri molto vicini a Borca.


Nella zona, su cui si affacciano i ghiaioni che scendono dal monte Antelao e dal Sorapis, si sono verificate altre frane: una sempre a ridosso di Borca di Cadore, un'altra ha lambito la località Chiappuzza di San Vito di Cadore, ed un'altra ancora si è staccata sopra Acquabona di Cortina, a pochi chilometri dal centro ampezzano.


La statale 51 di Alemagna è rimasta chiusa per alcune ore, fino a quando i vigili del fuoco sono riusciti a liberare la sede stradale da massi e fango. Solo a metà mattina è stato possibile riaprire l'arteria al traffico, ma restano difficoltà per raggiungere Cortina. Un ulteriore movimento franoso ha interessato la località di Rio Gere, sopra Cortina, sulla strada per il Passo Tre Croci.


Nella zona stanno operando numerose squadre di pompieri, del soccorso alpino, insieme a uomini dei carabinieri e della polizia stradale.


Il prefetto di Belluno, Raimondo Provvidenza, ha riunito un comitato tecnico di protezione civile per valutare la situazione e decidere gli interventi di messa sicurezza della zona, compresi eventuali sgomberi.
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