Malore improvviso in casa morto l’ex assessore Balzan

Lo hanno trovato sul divano, sembrava dormisse. Il suo cuore, invece, aveva cessato di battere già da diverse ore. Piero Balzan, ingegnere di 74 anni, un passato da ex assessore provinciale, se n’è andato per un malore improvviso. Probabilmente avvenuto sabato pomeriggio, mentre guardava la televisione.
Ieri mattina i vigili del fuoco e i carabinieri sono entrati nella sua abitazione in via Garibaldi, chiamati dall’amica Simonetta Buttignon e dalla sorella. Balzan non rispondeva alle telefonate, né al citofono. Aveva inviato l’ultimo messaggio sabato mattina, poi più nulla. Balzan era seduto sul divano, con gli occhiali inforcati, il telefonino appoggiato sul cuscino poco distante. I medici intervenuti in via Garibaldi hanno accertato che il decesso è avvenuto per cause naturali. Un malore improvviso, che probabilmente non gli ha dato nemmeno il tempo di accorgersi di cosa stava capitando.
Settantaquattro anni, ingegnere chimico, Balzan ha lavorato come insegnante, ma era in pensione da diversi anni. Con la sua inseparabile bicicletta attraversava quasi tutti i giorni le vie e le piazze del centro storico per i piccoli acquisti quotidiani.
La politica era una sua grande passione: dopo una giovinezza vissuta all’insegna dei valori comunisti, si era avvicinato alla Lega Nord e alla fine degli anni ’90 aveva contribuito a fondare il movimento dei Veneti d’Europa. Con quel gruppo è entrato in Provincia, diventando assessore all’ambiente nella terza giunta De Bona. «È sempre stato molto attaccato alla sua terra, era un federalista convinto», lo ricorda l’ex presidente, Oscar De Bona. «Era fortemente legato alla battaglia per l’autonomia della regione e della nostra provincia».
De Bona gli aveva affidato la delega all’ambiente, molto delicata in un momento in cui bisognava prendere decisioni importanti nel campo dei rifiuti e dell’acqua. «Era attento a tutto, approfondiva ogni aspetto», continua De Bona. «Aveva molte idee, ricordo che voleva sperimentare in Italia quel macchinario che trasforma i rifiuti in carbone. Parlava con gli occhi, Piero: è sempre stato leale e non ha mai partecipato a quei giochini di palazzo che non mancano anche nella nostra provincia. È una risorsa che ci viene a mancare».
«Era il filosofo della politica leghista bellunese», aggiunge Franco Roccon, molto colpito dalla notizia della sua improvvisa scomparsa. «Era una persona davvero valida, è stato uno dei miei mentori politici. È stato lui a trasmettermi la passione per la politica e mancherà davvero molto alla città, perché non aveva mai smesso di occuparsi dei suoi problemi. Anche ultimamente ci eravamo incontrati per parlare della discarica di Cordele, dei rifiuti...». Ha contribuito a fondare il Patto per Belluno, movimento dal quale poi era uscito.
Da qualche anno faceva parte dell’associazione Vivaio Dolomiti, con la quale coltivava quella passione per la politica intesa nel senso più alto del termine, come interesse per i problemi di un territorio e capacità di proporre soluzioni.
È unanime e bipartisan il cordoglio per la scomparsa di Balzan. «Molto lavoro fatto assieme in un periodo difficilissimo per la gestione dei rifiuti in provincia e di Cordele», ricorda Fabio Rufus Bristot. «Tu assessore in Provincia e io in Comune di Belluno. Idee politiche diverse che, però, lavorarono assieme e a lungo nel merito del problema, risolvendolo».
«Era una persona dal carattere ruvido ma di grande cuore», lo ricorda l’amica Simonetta Buttignon. «Intelligente, brillante, un entusiasta della vita. Credeva nella giustizia, nell’onestà. Per me è stato un amico grandissimo». —
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