Malacarne: «Vicini ai bisogni dei cittadini con Venceremos»

LAMON. Federalismo spinto, declinato alla realtà amministrativa anche in deroga a quanto stabilito dagli organismi di livello superiore. Con la colonna sonora dell'epopea rivoluzionaria in sottofondo e sullo sfondo tematico del «fallimento del referendum nella sua accezione di rivoluzione ideale», Renzo Malacarne, candidato sindaco di “Venceremos” si è presentato al pubblico dei lamonesi. Ha mostrato la sua squadra e il suo programma da dove traspaiono la volontà di mettere mano alle infrastrutture del capoluogo e delle frazioni. Ma anche e soprattutto di valorizzare le risorse umane interne alla casa municipale, lui che per quarant’anni ha lavorato in Comune, «per agevolare tutti i cittadini alle prese con una burocrazia dal linguaggio spesso incomprensibile».
Ecco dunque il progetto di istituire un ufficio relazioni con il pubblico nell’atrio del municipio, facendo traslocare l’orso in sala del consiglio. «I cittadini devono essere messi nella condizione di capire cosa devono fare a fronte di un’imposta o di qualsiasi cosa venga recapitata. E il comune deve essere a disposizione per chiarire i dubbi, in maniera dedicata».
Solo chi ha lavorato tanti anni in una pubblica amministrazione, sa che la trasparenza e l’accessibilità agli atti è una delle esigenze manifestate dai cittadini. Lo ha detto, Tiziana Penco presidente del consorzio del fagiolo di Lamon e candidata della lista Venceremos, che aveva declinato l'invito alla candidatura a sindaco. «Io conosco la realtà del Consorzio e ho tutti i contatti utili per il progresso della nostra specificità», ha premesso Penco. «Ma è Renzo che conosce al dettaglio i bisogni della gente e la macchina amministrativa, oltre che il territorio lamonese in tutte le sue criticità e prospettive». E le strategie del candidato sindaco Renzo Malacarne si spingono fino «all’iconoclastia», se necessario, pur di garantire condizioni strutturali e di «rispetto per la memoria storica dei lamonesi». Così, la scuola per l’infanzia pubblica deve tornare all’ex asilo delle suore «dove è sempre stata»; «l’ex caserma dei carabinieri dovrebbe essere demolita per cedere spazio ai posti auto»; «la convenzione con l’Enel deve essere rivista a favore dei cittadini che in cambio dell’acqua del Senaiga devono vedersi riconoscere un ristoro».
E a proposito di ristoro, Malacarne non ha nascosto l’amarezza del «fallimento politico del referendum: si è bloccato un ideale per una manciata di denari». Oltre a Tiziana Penco, nella squadra ci sono Bruno Canal (commerciante), Guido Da Rugna (operaio), Laura Da Rugna (operatrice sociosanitaria), Marco Forlin (imprenditore agro-forestale), Mirka Gaio (oss), Maurizio Malacarne (imprenditore nella zootecnia), Roberto Possamai (giurista e criminologo), Eugenio Tiziani (artigiano pensionato) e Denis Melchioretto nominato, in caso di vittoria, responsabile del progetto abbattimento barriere architettoniche nei cimiteri. (l.m.)
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