Mai presentato un bilancio pena pesante per un turco

MEL. Bancarotta fraudolenta. Patrimoniale e documentale. Da una parte prelievi per più di 650 mila euro dalle casse sociali e dai conti correnti intestati alla società senza giustificazioni e più di 8 mila euro dalla cassa, e dall’altra la distruzione o, comunque, la mancata consegna di almeno una parte della documentazione fiscale, fatture di vendita e documenti di trasporto dell’anno 2009.
Il 42enne turco Evcil Hur, che era amministratore unico e legale rappresentante della Ecm Arti grafiche impianti e macchine di Mel, è stato condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione e cinque anni d’interdizione dai pubblici uffici.
La reclusione è proprio quella che aveva chiesto il pubblico ministero Simone Marcon, mentre il difensore d’ufficio Alberto Fascina, in sostituzione di Francesco Rasera Berna, aveva chiesto l’assoluzione per entrambe le accuse o il minimo della pena con le attenuanti generiche prevalenti sull’aggravante. Sarebbe stato importante rimanere al di sotto dei tre anni, ma per bancarotta semplice e non fraudolenta. Il collegio formato da Antonella Coniglio, Elisabetta Scolozzi e Marcello Coppari è uscito da una lunga camera di consiglio con una sentenza di colpevolezza contro la quale la difesa presenterà appello. Nella fase istruttoria erano stati ascoltati il commercialista dell’azienda (che non aveva nascosto una contabilità un po’ disordinata e superficiale da parte dell’uomo) e la curatrice fallimentare, visto il fallimento del 15 dicembre 2010. La donna ha parlato di pesanti debiti con il fisco da parte dell’imputato per un milione e 300 mila euro. Mai visto un bilancio dal 2003 al 2009; stesso discorso sui libri societari, di conseguenza non è stata possibile la ricostruzione del patrimonio societario e dei movimenti finanziari.
In compenso, tra il 2003 e il 2007, sono stati effettuati prelievi per 650.182, 46, che hanno permesso all’imputato di fare una vita sopra le righe, oltre che mantenere la moglie e la figlia.
Girava con una Bmw 730 oltre le proprie possibilità, mentre non consegnava i documenti contabili, secondo l’accusa per averli distrutti in maniera da danneggiare i creditori. Il fallimento è di cinque anni fa e ieri pomeriggio la sentenza di condanna a quattro anni e sei mesi più cinque anni d’interdizione dai pubblici uffici.
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