Maestra manesca: chiesti tre anni

SINISTRA PIAVE. Maestra violenta: chiesti tre anni. È arrivato all’atto finale il processo a un’insegnante che avrebbe maltrattato sei alunni di seconda elementare. Bambini di sette anni, che frequentavano una scuola della Sinistra Piave e la mattina avevano perso la voglia di riempire lo zainetto e andare a imparare qualcosa. Spaventati com’erano, potevano inventarsi delle scuse o mettersi a piangere, senza un motivo apparente, oltre che provare una pesante ansia al momento di fare i compiti per casa. Il pubblico ministero Rossi ha concluso la propria requisitoria con la richiesta di una condanna a tre anni di reclusione, ritenendo pienamente provata la penale responsabilità dell’imputata.
De Biasi, avvocato di parte civile dei genitori di due gemelli, ha chiesto un risarcimento danni. Infine, il difensore della donna, Puglisi, è arrivato alla conclusione che la sua assistita merita l’assoluzione, perché il fatto non sussiste. Il giudice Coniglio ha preso nota di tutto e rinviato per eventuali repliche al 27 aprile. Rimane inteso che, se la pubblica accusa non replica, non possono farlo nemmeno le altre parti e comincia la camera di consiglio.
L’insegnante ha un nome tutt’altro che diffuso, soprattutto al Nord, di conseguenza si faceva chiamare con una specie di diminutivo. Quando teneva lezioni d’italiano bastava anche solo scrivere male una lettera in corsivo per far scattare una punizione, come uno schiaffo sulla bocca. Una bambina, che all’inizio si era lamentata con la mamma del fatto che era meglio la vecchia maestra, successivamente ha aggiunto che l’insegnante non si comportava bene e, alla fine, ha parlato apertamente di quelle sberle, facendo scattare l’allarme in tutti.
Si è scoperto che anche altri bambini erano vittime dello stesso trattamento o di altre aggressioni fisiche: la maestra avrebbe preso per il collo una bimba, perché non stava composta in fila o per il più semplice fatto che le era caduta una penna. Qualche suo compagno di classe poteva essere un po’ chiacchierone o vivace come qualsiasi bambino della stessa età e allora il rimedio poteva consistere negli strattoni al grembiule o al colletto e nei pizzicotti, sempre sulla bocca.
In occasione della consegna delle pagelle, la docente avrebbe chiesto perdono a una delle mamme, mentre una collega evidentemente più ben voluta stava distribuendo caramelle. Alla fine di aprile ci sarà la sentenza di primo grado.
Gigi Sosso
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi