Lozzo, partiti i primi lavori dopo le frane

Il sindaco Manfreda prosegue le verifiche sul territorio e si rende sempre più conto che il milione preventivato non basterà

LOZZO. Stime al rialzo, purtroppo. Come più o meno ci si aspettava, anche se ovviamente si sperava in meglio, i danni provocati dall’ondata di maltempo che ha colpito domenica sera Lozzo aumentano con il passare delle ore. Lo ha annunciato il sindaco Mario Manfreda, che prosegue senza un attimo di sosta le verifiche sul territorio, scandagliato palmo a palmo. Anche ieri, il primo cittadino ha fatto un sopralluogo sul rio Rin con i tecnici del genio civile, ente competente per l’intervento sull’alveo fluviale.

«Il milione di euro inizialmente preventivato non basta più, ne serviranno alcuni». Il primo cittadino di Lozzo ha poi aggiunto: «Ancora due giorni al massimo e completeremo tutte le verifiche sul territorio. Solo a quel punto sapremo davvero come stanno le cose. Certo è che c’è davvero poco da stare allegri». Nel frattempo i primi interventi, quelli ritenuti più urgenti, sono già iniziati.

«Il Genio Civile ha dato l'ok per procedere a rinsaldare l'argine sul Rio Rin che ha ceduto nella parte bassa di via Broilo», annuncia Manfreda, «i lavori sono stati assegnati alla ditta cadorina Ciotti e sono iniziati già da qualche ora. Presumibilmente in un paio di giorni saranno portati a termine. Nonostante non ci fosse nessun pericolo specifico per le persone che vivono in quella zona, bisognava intervenire immediatamente per evitare che l'acqua potesse raggiungere le fondamenta della palazzina evacuata domenica sera. E così è stato».

Un altro intervento iniziato ieri mattina riguarda la strada d'accesso a Pian dei Buoi, dove un mezzo comunale è al lavoro per rimuovere i detriti della frana nei punti in cui è caduta ostruendo il passaggio.

«In questo caso i tempi per riuscire ad arrivare in cima a Pian dei Buoi sono più lunghi, direi non prima di una settimana», prosegue ancora Mario Manfreda; che non offre invece grosse speranze per l'altra area in quota colpita dal maltempo: «Per Val Longiarin e Vialona al momento non c'è nulla da fare. La strada è totalmente compromessa ed al momento è impensabile poter intervenire. Lì la priorità è intervenire sull'alveo del fiume. Tutto il resto verrà dopo. Proprio l'alveo del Rio Rin resta il vero motivo di preoccupazione per la gente di Lozzo: «Lungo tutto il greto dovranno essere fatti interventi radicali», dice il primo cittadino, «interventi tampone non servono a nulla. La forza con cui l'acqua è scesa domenica sera ha modificato il corso regolare del fiumiciattolo e questo è un pericolo potenziale perché in caso di nuove piogge intense il corso d’acqua potrebbe esondare. Bisognerà intervenire tempestivamente per rimuovere l'enorme massa di detriti depositati sul fondo con l'ausilio di uno o più escavatori, e poi ridare al corso d'acqua il suo percorso naturale».

Interventi studiati e pianificati lunedì sera in comune nel corso di una riunione fiume a cui hanno partecipato tutti i componenti della giunta.

Nel frattempo non manca anche qualche buona notizia: «La strada d'accesso al paese é stata riaperta e le persone che domenica erano state costrette a dormire altrove sono rientrate nelle loro abitazioni», prosegue Mario Manfreda; che ha aggiunto poi di aver già provveduto a sollecitare gli enti preposti per far sì che Lozzo possa tornare al più presto alla normalità.

Sarà però una corsa contro il tempo perché le previsioni metereologiche incombono minacciose sul centro Cadore ed alla prima goccia di pioggia lo sguardo dei lozzesi sarà nuovamente rivolto a quel Rio Rin che continua a fare paura.

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