L’omino Michelin si lecca i baffi nella guida entra l’Aurora

feltre
L’omino Michelin sorride e si lecca i baffi anche in città. Merito della Trattoria Aurora di via Garibaldi, inserita nella guida 2019 fresca di stampa e che rappresenta un punto fermo per gli appassionati della buona cucina. Lo storico locale del centro va ad affiancare il ristorante Panevin di Cart che già da qualche anno compare nella guida con ambizioni e target di clientela differrenti.
Per la famiglia Bassani, che gestisce da tre generazioni la trattoria aperta nell’immediato dopoguerra, è una lieta sorpresa che rappresenta il completamento di un percorso di crescita nell’offerta gastronomica e nell’accoglienza. Perché l’Aurora è sempre stato un punto fermo della ristorazione cittadina e quando qualche comitiva di turisti o di gente semplicemente di passaggio chiede “mi consiglia un posto dove si mangia e non si spende un capitale”, la risposta dei feltrini scatta quasi spontanea: “Andate all’Aurora”. E così, a forza di passaparola la voce è arrivata agli ispettori della famosa guida rossa che lo scorso novembre hanno fatto visita al locale.
Da quando nonna Francesca aprì la trattoria nel 1948 sono passati settant’anni. Tanta roba. E la famiglia Bassani è sempre stata al timone con Sisto e Maria dagli anni 80 e dal dicembre 2014 con la figlia Giusy, che ha preso le redini del locale mettendoci del suo pur con la volontà di rispettare la tradizione.
In cucina c’è lo chef Patrik Bonan. Ad aiutarlo c’è Marco Teo. Patrik è di Mugnai, ma ha maturato anni di esperienza su una piazza di prestigio come Cortina, dove ha conosciuto Marco che ha voluto con sé nella nuova avventura a Feltre. Bonan è arrivato all’Aurora poco più di un anno fa e nemmeno dopo due mesi c’è stata la visita dell’ispettore della guida Michelin: «Ci ha detto», racconta Giusy, «che era rimasto colpito dalla ricercatezza della materia prima in un locale com’è il nostro che resta pur sempre una trattoria».
L’Aurora è stata inserita nella categoria dei Bib Gourmand, ovvero quei locali che sanno mixare al meglio la qualità con un prezzo competitivo: un menù completo a meno di 32 euro (35 euro nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti). «È una bella soddisfazione per me, per tutta la mia famiglia e anche per i ragazzi della cucina», afferma ancora Giusy Bassani. «È un salto di qualità che ci rende orgogliosi. Stiamo cercando di dare qualcosa di più e di diverso alla clientela, soprattutto quella che viene a cena, garantendo sempre il pasto veloce durante la pausa pranzo. Puntiamo molto sulla materia prima, magari rinunciando al margine di guadagno, ma vedo che la gente apprezza. È una scelta che sta dando risultati. Restiamo una trattoria ma con una cucina più ricercata».
Una volta si facevano altri numeri: «La ristorazione è profondamente cambiata. Sono finiti i tempi quando la clientela era composta dai militari. Gli preparavi delle ottime lasagne fatte in casa, una buona fetta di carne con le patate fritte e li accontentavi tutti», spiega Giusy che ha affiancato a lungo i genitori fino a quando non sono andati in pensione. «Adesso le persone chiedono altro. Bisogna distinguersi e in cucina sono bravi a proporre un menù stagionale nel quale vengono via via inserite delle varianti. Su una cosa però non cambiamo: le trippe della vigilia di Natale, quando anche i miei genitori si rimettono ai fornelli. È una tradizione che non si tocca».
L’Aurora di Feltre entra nella guida Michelin in compagnia di altri 20 ristoranti Bib Gourmand sparsi per l’Italia. Per Feltre è il secondo ristorante, visto che il “Panevin” di Cart è già nella guida da qualche anno grazie alla sua offerta ricercata e di qualità, ma anche con altra fascia di prezzo. La città dunque entra nel circuito del mangiare bene anche un locale storico qual è la Trattoria Aurora. Magari sarà di stimolo per gli altri ristoratori. —
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