Logistica service, salvati 10 posti di lavoro

La cooperativa, che gestisce in appalto il magazzino di Partesa, sarà sostituita dalla Zanardo spa

BELLUNO. Si avvia verso una conclusione positiva la vicenda relativa alla decina di lavoratori della società cooperativa Logistica Service che gestisce, in appalto, il magazzino di Partesa a Belluno.

Nei mesi scorsi, infatti, la cooperativa aveva annunciato la procedura di licenziamento collettivo per i suoi dipendenti. La società aveva inoltre dichiarato l’intenzione a non rinnovare più l’appalto che sarebbe scaduto il 31 dicembre 2013. Ma i sindacati sono intervenuti risolvendo la vicenda.

«Prima delle feste di Natale», precisa Alessandra Fontana, segretaria della Filt Cgil, «durante l’incontro alla Direzione regionale del lavoro abbiamo chiesto il ritiro della procedura di mobilità e abbiamo chiesto un confronto. Alla fine si è giunti ad individuare una nuova società, la Zanardo spa di Venezia che lavora su tutto il territorio regionale. Quindi siamo giunti ad un accordo per cui Logistica Service continuerà il suo servizio fino alla fine di marzo 2014, mentre dal primo aprile subentrerà la nuova ditta. In questo modo saranno garantiti i posti di lavoro e anche il transito nella Zanardo», precisa Fontana che annuncia «che chiederemo garanzie sul passaggio e apriremo per questo una trattativa».

Nei giorni scorsi la Filt Cgil ha incontrato i lavoratori di Logistica Service per spiegare cosa stava succedendo e la battaglia portata avanti per garantire il passaggio dei posti di lavoro dalla cooperativa alla società veneziana, illustrando anche le condizioni lavorative.

Condizioni che saranno migliorative per la decina di lavoratori. Infatti, come anticipa la segretaria di categoria della Cgil, «nel passaggio si cambierà anche il tipo di contratto collettivo di lavoro che passerà da quello dell’Unci applicato dalla cooperativa a quello delle merci. Anzi, sul contratto Unci verificheremo che non ci siano stati degli abusi per la sua applicazione visto che l’anno scorso lo stesso ministro Flavio Zanonato lo aveva dichiarato illegittimo». (p.d.a.)

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