Lo sciacallo dorato nel Parco Nazionale la fototrappola immortala un esemplare

Gianluca Da Poian / BELLUNO
La bellezza dello sciacallo dorato. Le testimonianze di un suo passaggio bellunese si contavano sulle dita di un paio di mani. Inevitabile e giustificata dunque l’emozione provata da Roberto Sacchet, il quale ha di recente immortalato e filmato attraverso una fototrappola lo splendido esemplare.
Nell’ambito del progetto “Il Sentiero dei Lupi”, ecco quindi riservata una entusiasmante ed inaspettata sorpresa al team che si occupa dell’iniziativa voluta dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Non è stata fornita un’indicazione precisa del luogo di avvistamento, però siamo nella zona centrale dello stesso Parco.
Le ultime segnalazioni, relative a quest’anno e al 2019, vedevano invece i censimenti dello sciacallo dorato in Comelico, prima a San Nicolò e successivamente a Santo Stefano. Ora vanno aggiornate le statistiche e chissà se si farà rivedere prossimamente, per quanto il giovane maschio oggetto della scoperta sembra proprio fosse di passaggio e in solitaria.
Nel video, pubblicato su www.ilsentierodeilupi.com, si nota in una giornata di pioggia di inizio marzo l’arrivo dello sciacallo, ovviamente incurante di essere osservato così da vicino. Dopo aver scavato a ridosso di un grande masso, alla ricerca presumibilmente di cibo, è presto ripartito verso chissà quali altri boschi.
«La fototrappola? L’ho installata nella zona centrale del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi». A confermarlo è proprio Sacchet, ancora piacevolmente colpito dopo aver potuto testimoniare un passaggio così raro, statistiche alla mano. Roberto è uno dei tre amici che costituiscono il team del progetto, assieme ad Ivan Mazzon e Bruno Boz.
Il loro obiettivo? Seguire, documentare e raccontare la storia del primo branco di lupi del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Da esperto nel posizionamento di fototrappole quale è, da parecchio tempo censisce i cervi maschi nelle aree di progetto e raccoglie dati sui loro cambiamenti e spostamenti annuali.
La grande esperienza maturata in molti anni di attività foto naturalistica e la profonda conoscenza dei luoghi gli consente di valutare con competenza i cambiamenti generati dal ritorno del lupo nel territorio del Parco.
«Avevo deciso di puntare la fototrappola proprio lì, in quanto ritenevo il posto idoneo alla marcatura dei lupi. Si tratta di un crinale che è anche un passaggio quasi obbligatorio. L’intuizione c’era, ma in realtà di lupi… non se ne sono visti. A differenza di cervi, un camoscio, una volpe, una faina e questo inaspettato sciacallo dorato. Nel vedere le immagini siamo rimasti tutti a bocca aperta, perché proprio non immaginavamo di poter testimoniarne la sua presenza».
D’altronde lo sciacallo dorato è uno dei carnivori più rari nel nostro Paese. Se ne stimano tra i 70 e i 100 esemplari in Italia, ponendo così la specie in condizioni di estrema criticità. «Ma la struttura dei borghi rurali posti attorno al Parco», si sottolinea nel sito, «sembra essere idonea alla sua presenza». —
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