Lo Sci club Croce d’Aune fa 50 e riparte a caccia di successi

CROCE D’AUNE. Cinquant'anni di emozioni e vittorie. Lo sci club Croce d'Aune, nato l'11 marzo 1963, ha festeggiato domenica il primo mezzo secolo dalla sua fondazione con una passeggiata nel vallone di Aune, sotto le montagne e il monte Pavione che, neanche a farlo apposta, si presentavano ammantate di neve come in pieno inverno, e il pranzo sociale, quello delle grandi occasioni. Una celebrazione in grande stile che ha visto la partecipazione di soci e simpatizzanti, tra cui il sindaco di Sovramonte Federico Dalla Torre, il presidente regionale Fisi Roberto Bortoluzzi e il rappresentante Fisi provinciale Andrea Reghin. Discorsi di rito e poi spazio per un breve excursus dell’attività del sodalizio con la rievocazione dei primi anni di competizioni (a livello quasi pionieristico), fino alla vittoria in questo 2013 del Trofeo delle Regioni, che lo sci club Croce d'Aune ha messo in bacheca per la quinta volta. In mezzo, cinquant'anni di passione. Il primo consiglio direttivo era formato da un falegname (Piero De Cia, presidente), un taxista (Cirillo De Bortoli, vice), un prete (don Remo Pasa, segretario) e un falegname tuttofare (Argillo De Bortoli, cassiere). I primi atleti, pochi, erano tutti di Aune e della vicina Salzen, e le gare a cui partecipavano si svolgevano principalmente in ambito feltrino e raramente in altre zone, anche perché le possibilità di spostamento erano limitate. Da allora, raccontano oggi i componenti dello sci club, «tanta acqua è passata sotto i ponti, anzi forse è meglio dire tanta neve è caduta sulle nostre montagne e le cose sono notevolmente cambiate: il numero degli atleti è aumentato, la loro provenienza travalica il territorio bellunese e anche del Veneto e la partecipazione alle gare avviene in ambito provinciale, regionale, nazionale e talvolta anche internazionale». In mezzo secolo, la società ha avuto modo di farsi conoscere, apprezzare e, senza dubbio, anche farsi temere: «Gli sciatori hanno gareggiato ad armi pari con atleti fortissimi di club nazionali, raggiungendo risultati che, per un così piccolo sodalizio, sono sorprendenti». Si ricordano le cinque vittorie del Trofeo Regioni (campionato italiano per club che dà la possibilità di appuntare sulla divisa lo scudetto). Poi c'è l'attività estiva, sia agonistica (sci d’erba con un campionato mondiale) che sociale (organizzazione di feste di paese per autofinanziarsi). L'augurio è di altri cinquant'anni così. E le premesse, considerando le prospettive della squadra giovani con una trentina di ragazzi e ragazze dai 6 ai 16 anni, ci sono tutte.(sco)
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