Livio Vieceli, un eroe fonzasino ritrovato

Figlio di emigrati negli Stati Uniti faceva parte dei servizi segreti Usa e fu ucciso dai tedeschi

FONZASO. Un fonzasino di seconda generazione tra i primi componenti dei Servizi segreti americani nella seconda guerra mondiale. Parte la ricerca tra i Vieceli del Comune per vedere se in paese ci sono ancora legami con Livio, figlio dell'emigrante Angelo Vieceli, nato nel 1916, inserito nella 2677ª Compagnia dell'Office of Strategic services – l'Oss, fondata nel 1942 e che nel 1947 diventerà l'attuale Cia – e giustiziato in Liguria nel 1944 dai tedeschi. La scoperta l'ha fatta la ricercatrice romana Raffaella Cortese de Bosis, storica collaboratrice con le trasmissioni Mixer, La Storia siamo noi, Rai Storia, che ha condotto un'inchiesta legata alle tematiche della memoria e sfociata in una pubblicazione sulla rivista militare Secondo Risorgimento, dove ripercorre la vita di Livio Vieceli, riuscendo a ritrovare anche i parenti in Pennsylvania.

La famiglia Vieceli esprime «stupore e commozione alla lettura della e-mail di Raffaella, che si è ricordata del sacrificio di Livio ad oltre 70 anni di distanza dalla tragedia. Molta gratitudine». Dalla lettere del 6 agosto 1945 inviata alla mamma di Livio dal comandante dell'Unità nella quale prestava servizio, Russell B. Livermore scriveva che «Livio era un ottimo soldato. Era tenuto in alta considerazione dai commilitoni e dagli ufficiali. Si era offerto volontario in diverse operazioni ad alto rischio, dietro le linee tedesche, sempre in uniforme».

Ieri, in occasioni delle celebrazioni al Sacello di Frassenè per la Festa della Liberazione, il vicesindaco di Fonzaso Giorgio Slongo lo ha citato insieme agli altri caduti, dicendo che «tra chi si è sacrificato per la Liberazione dell'Italia c'è anche il discendente di un fonzasino venuto dall'America di cui non si erano mai avute notizie. Faremo una ricerca per vedere se ci sono ancora suoi parenti qui».

La Storia con la S maiuscola ricostruita da Raffaella Cortese comincia dalla partenza da Fonzaso nel 1906 del giovane minatore Angelo Vieceli, che si trasferisce a Manor, Pennsylvania, si sposa con Angelina e nascono otto figli, tra cui Livio, che si arruola, diventa sergente dell'esercito degli Stati Uniti e arriva in Europa nel 1944. La sua preparazione e una qualche conoscenza dell'italiano gli valgono l'ingresso nell'Oss. Livio Vieceli viene inserito in un equipaggio di quindici uomini, tutti di origine italiana tranne uno e con cognomi italiani, per una missione.

Devono far esplodere le gallerie di un tratto strategico di ferrovia a Framura, in Liguria. La notte del 22 marzo 1944 scatta l'operazione: nome in codice "Ginny II". Partenza dalla base in Corsica e traversata del mare, ultimo tratto in gommone a remi, l'approdo però è difficoltoso e non avviene nel punto prestabilito, diventa impossibile procedere con l'attacco e il 24 un pescatore nota i gommoni sulla spiaggia.

I quindici militari vengono catturati e giustiziati in divisa e senza alcun processo due giorni dopo, a Punta Bianca vicino Ameglia. Dopo la Liberazione viene individuata la fossa comune dove erano stati sepolti e adesso Livio Vieceli riposa al cimitero militare americano di Firenze. È pluridecorato: Silver star e Purple Heart.

Raffaele Scottini

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