L’istituto Renier di Belluno si candida a diventare il polo della street art bellunese
Inaugurati oggi due murales: uno realizzato dagli studenti della 4F del liceo artistico Catullo e il secondo dall’artista internazionale Ericailcane

Una piovra che cerca di bloccare nelle sue spire degli agnelli che però riescono a liberarsi e a correre liberi verso l’ingresso della scuola. E’ questo il soggetto, la cui interpretazione è lasciata a ciascuno in base alla propria sensibilità, del murale di 100 metri quadrati realizzato dagli studenti della 4F del liceo artistico Catullo indirizzo arti figurative su tre muri esterni dell’istituto Renier di Mier.
Oggi, 18 aprile, c’è stata la presentazione ufficiale del lavoro che ha impegnato da ottobre fino ad ora – prima con ritmi più blandi ora invece più sostenuti in quanto l’opera rientra nell’alternanza scuola-lavoro- gli studenti e i due insegnanti Michele Tison e Andrea Visentini che li hanno supportati in ogni passo. Il progetto, risalente al 2019, era stato realizzato dagli studenti dell’allora quarto anno dell’istituto Catullo, progetto che è rimasto nel cassetto a causa del Covid e che quest’anno è stato rispolverato per diventare realtà.
L’opera è stata realizzata come spiega il docente Tison, con acrilici da muro su pareti che erano state in precedenza bonificate per accogliere il murale. La cosa più difficile in questa operazione, «è stata coordinare i ragazzi: l’opera infatti avrebbe richiesto l’intervento di 5-6 ragazzi, ma coordinarne 20 ognuno con una sua tecnica, una sua pennellata non è stato semplice. E poi gli studenti per la prima volta si sono trovati a lavorare su una parete dove hanno dovuto imparare a gestire gli spazi, gli ingombri e le proporzioni», commenta Tison.

«Questa è un’opera straordinaria che come istituto Renier vogliamo possa essere fruibile da tutta la cittadinanza: vogliamo che questi murales diventino un patrimonio collettivo, urbano, e un modo per riqualificare gli spazi urbani. L’ambiente è sempre di più un elemento che serve a educarci e a farci crescere. Ed è per questo che mi piacerebbe», ha detto la dirigente scolastica Violetta Anesin, «che il prossimo anno fossimo qui ad inaugurare un altro murale. Di pareti da abbellire all’esterno della scuola ne abbiamo tante», ha detto rivolgendosi al collega del Catullo, Mauro De Lazzer che ha raccolto l’invito anche se ha espresso qualche perplessità sulla possibilità di realizzazione in tempi così stretti.
Questo lavoro dei ragazzi non è il primo che campeggia all’esterno della scuola. Infatti, qualche anno fa un ex studente del Catullo, il cui nome quale street artist è Infinite, ha dipinto una parete «per dare vita ad un edificio che nel momento in cui chiudeva finite le lezioni, restava quasi abbandonato», ha detto la professoressa Serafini che ha avuto un po’ l’idea. L’opera rappresenta la favola di Esopo al contrario: cioè un agnello che si maschera da lupo sul quale grava la pelle di un montone. Oltre a questi due murales, (quello di Infinite e degli studenti), campeggia nella parete che conduce all’ingresso del Renier, anche un’altra opera realizzata dallo street artist Ericailcane (pseudonimo di Leonardo) anche lui ex studente del Catullo e ora operante in diverse parti del mondo. L’artista, che non ama farsi fotografare, è riuscito a realizzare in soli tre giorni e mezzo un grande murale che rappresenta dei topi che mangiano dei libri. L’artista presente oggi a scuola, è intervenuto precisando che «le cose antiche, come quelle che troviamo nei libri ci possono permettere di risolvere delle questioni moderne. Io sono per continuare a fare le cose con le mani, la troppa tecnologia, a mio parere, si inserisce in una rete che ci chiude, che ci imprigiona».

«Oggi è stata una giornata importante», ha concluso la preside Anesin, «che va nella direzione di realizzare un progetto che è un mio sogno quello cioè di creare qui il polo della street art bellunese. Vorrei che questa scuola fosse tutta ricoperta di opere».
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