«L’Irpef va azzerata a tutti i cittadini»

Alpago. L’appello di un gruppo di ex amministratori contro la decisione che crea disparità all’interno dello stesso comune

ALPAGO. «Aliquota Irpef uguale per tutti, meglio un minor introito che una sperequazione così clamorosa». Sono già una ventina gli amministratori (di opposizione) e ex amministratori che hanno firmato l’appello rivolto al sindaco del Comune di Alpago, Umberto Soccal, sulla questione delle aliquote Irpef. In caso più unico che raro, quello del comune della Conca, nato dalla fusione di tre comuni che avevano aliquote Irpef differenti.

Farra era a zero e, per effetto della legge che vieta l’aumento delle aliquote, il neo comune ha deciso di mantenere quelle in essere pre fusione. Succede così che gli abitanti di Alpago vivano in una condizione di disparità abbastanza clamorosa. Ora, raccogliendo i malumori dei cittadini, è partito l’appello a livellare la tariffa a zero per tutti. «Ne risulterebbe un minor introito di 320 mila euro», spiegano i promotori dell’appello, «ma il comune riceve un milione di contributi per la fusione, proprio allo scopo di sanare le diversità. Usare quei soldi per altri scopi, come qualche grande opera di dubbia utilità, non è giusto nei confronti dei cittadini che hanno sostenuto la fusione, senza essere messi a conoscenza di tutte le conseguenze».

«Sostenere che il venir meno dell’entrata Irpef, in seguito all’adeguamento all’aliquota più bassa», si legge nell’appello, «comporterebbe dei gravi squilibri nel bilancio fa sorgere pesanti dubbi sull’attuale gestione amministrativa, dal momento che gli incentivi statali e regionali assommano a 1 milione e 150 mila euro annui. A fronte del mancato gettito Imu-Tasi e dell’azzeramento dell’Irpef resterebbero quasi 800 mila euro, cioè l’intero contributo statale, decurtato dell’aumento assegnato dall’ultima legge di stabilità.Contare sulle Municipalità per dotarsi di un’entrata pagata solo da due territori su tre per i primi cinque anni, pur ammesso dalla legge, contrasta coi principi costituzionali fondamentali (art. 3 e 53) e crea disparità laddove sarebbe prioritario cercare uniformità e coesione».

Per i sottoscrittori dell’appello: «Non si possono stigmatizzare differenze di opportunità tra realtà contigue quando si sancisce una differenza di trattamento fiscale tra residenti in vie diverse dello stesso Comune. Se questo facesse venir meno la possibilità di cofinanziare opere sproporzionate sul versante dei costi a scapito dei benefici, ciò rappresenterebbe un ulteriore favore ai contribuenti di Alpago, assieme all’azzeramento dell’addizionale Irpef. Anche in considerazione del fatto che aumenterà l’addizionale regionale per consentire il completamento della Pedemontana Veneta». L’appello chiede quindi al sindaco: «Di rivedere la decisione, annullando delibera e regolamento, azzerando la tassazione comunale Irpef, adeguandola cioè all’aliquota minima applicata a Farra».(i.a.)

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