L’invenzione di Anselmo andrà in onda in tivù
SANTA GIUSTINA. Di mestiere fa l'operaio meccanico per l'Enel, ma di passione Franco Anselmo, 48 anni di Santa Giustina, progetta macchine in grado di rendere la vita più semplice a chi opera nel campo alimentare. D'altronde ha maturato una grossa esperienza sul campo, prima al fianco dello zio nell'officina di famiglia, poi nel ramo dell'automazione meccanica. «Le idee mi vengono per caso, su suggerimento di altre persone o anche di mia iniziativa», racconta con semplicità, «il mio è un approccio artigianale, senza progetti né sponsor».
Almeno per il momento. Perché dopo tante ideazioni amatoriali, da due anni possiede un brevetto per aver inventato una macchina in grado di tagliare una patata a spicchi in pochi istanti. Si chiama “The Grin machine”, ovvero “La macchina che sorride”, perché le wegde cut fries che riesce a realizzare sorridono, per davvero. «Questo è il limite ma anche l'originalità della mia invenzione», spiega Anselmo, «le lame sono dentate e sono in grado di tagliare una patata in 14 spicchi in meno di tre secondi».
A livello industriale esistono macchinari ben più complessi, ma nella piccola ristorazione cuochi, aiutanti e chef non possiedono uno strumento tanto comodo per fare un prodotto fresco e perché no, anche biologico. «In passato ho costruito anche una macchina a pompa in grado di fare l'impasto per gli gnocchi di zucca», in quel caso però senza brevetto. L'idea della tagliapatate gli è arrivata da un professionista feltrino del catering, conosciuto per caso una sera.
Dopo avergli spiegato il suo lavoro, tra una chiacchiera e l'altra è saltata fuori la voglia di tentare la strada della progettazione di uno strumento in grado di semplificare la lavorazione del tubero, molto utilizzato nella cucina non solo italiana. «Nel giro di un paio di mesi gli ho fatto una proposta, ma risultava essere troppo dispendiosa, così abbiamo scartato il progetto. Io però ho continuato a lavorarci per almeno due anni, finché il 25 marzo del 2013 ho depositato il brevetto a mio nome. Dopo le opportune verifiche, nel giro di un anno e mezzo l'ufficio italiano ha registrato la mia “invenzione industriale” e mi ha rilasciato la certificazione, che durerà per 20 anni».
Il macchinario funziona ed è già stato testato. «Ne ho costruiti tre prototipi, di cui uno con certificato CE», precisa l'inventore, «potrei mettermi a venderlo da domani, ma il problema è che questa idea mi è costata quanto un'utilitaria e non posso espormi in questo ambito. Dovrei trovare qualcuno che ci crede, a cui piace il progetto e voglia aiutarmi a portarlo avanti».
Intanto la “macchina che sorride” finirà nella puntata dei “Fatti Vostri” di martedì 27 dicembre alle 12.10 su Rai 2. La convocazione è arrivata mesi dopo aver mandato una mail al canale televisivo: «È stato un po' strano perché nessuno mi ha spiegato come affrontare la registrazione», che si è tenuta lunedì mattina negli studi di Roma. Poco male, perché la visibilità è assicurata.
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