Linea elegante e interni rivisti per la 1.010 cavalli ibrida
Belluno. Asfanè Diecidieci è l’evoluzione del concept presentato al Salone di Torino nel 2016 come anticipatore della propulsione ibrida ed elettrica ad alte prestazioni su una piattaforma tutta italiana. L’auto propone novità stilistiche, fra cui il nuovo musetto anteriore a mo’ di tiramano, gli interni totalmente rivisti, la scocca battuta a mano in alluminio e carbonio, telaio in alluminio, trazione integrale, motore termico posteriore con compressore volumetrico unito a due motori elettrici sull’asse anteriore.
«Asfanè Diecidieci è una dream car in tutti i sensi», spiega Mancini. «Per noi lo è perché rappresenta la realizzazione di un sogno, ed è anche la dimostrazione che l’imprenditoria che sa fare sistema riesce ad esprimersi ad alti livelli».
A livello stilistico l’auto presenta una grande cura dei trattamenti di superfici, più morbidi e slanciati rispetto alla versione del 2016. Si rimarca il tema del cuneo creato da un’unica linea, che dal passaruota posteriore percorre tutta l’auto fino alla punta più estrema del frontale. Questo grazie a due fascioni laterali di alluminio battuto a mano che trattengono il corpo centrale di abitacolo e vano motore come due morse.
Inedito il passaruota anteriore negativo, che stilizza la forma dell’incudine usata per battere la lamiera. La portiera in carbonio ha un’apertura a “Vittoria alata” che nella sua parte inferiore a conchiglia presenta una nuova nervatura che si slancia verso il posteriore. Sul tetto c’è un convogliatore d’aria che garantisce la pressione richiesta dal turbocompressore volumetrico e sono state aggiunte prese d’aria sulla fiancata.
A livello cromatico l’auto debutta in nero lucido pianoforte, con fascioni laterali satinati in argento. Negli interni predominano il rosso rubino e il bianco delle pelli conciate. «Negli interni abbiamo giocato con gli elementi con l’intenzione di abbandonare il solito iter stilistico che porta a ricercare l’originalità con forme nuove a tutti i costi. Abbiamo scelto oggetti esistenti ma ricontestualizzati con un effetto wow», descrive Pirolo. L’effetto è di un’auto elegante, di design, che si lascia scoprire e che ad ogni sguardo riserva un dettaglio da ammirare. —
A.F.
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