L’Idv provinciale riparte Alla guida c’è la Muratore

Dopo la scomparsa di Luca Funes il partito era orfano e dal futuro incerto Ora la decisione di andare avanti con un nuovo coordinatore e tanti impegni
Di Irene Aliprandi

BELLUNO. L’Italia dei Valori riparte da una donna. È Cristina Muratore il nuovo coordinatore provinciale dell’Idv, un partito che a Belluno rischiava di sparire per una serie di incomprensioni con la classe dirigente nazionale, ora risolte o quanto meno accantonate. La Muratore, farmacista titolare della Parafarmacia Olistica e mamma, già coordinatrice delle donne dell’Idv è stata nominata nei giorni scorsi dal gruppo bellunese e confermata dal segretario regionale Gennaro Marotto, che ha raggiunto le Dolomiti proprio per spronare gli iscritti ad andare avanti.

«È stata una nomina di emergenza», spiega Cristina Muratore, «perché bisognava colmare un vuoto incolmabile». Il nuovo coordinatore si riferisce all’improvvisa scomparsa di Luca Funes e alla tristezza che questo lutto ha lasciato nel partito. «Mi sono proposta io e il gruppo ha approvato. C’era un dubbio fondamentale: continuiamo o lasciamo tutto? Con Funes avevamo preso le distanze dal partito nazionale, dopo che Di Pietro e Donadi avevano chiesto la soppressione di tutte le Province, senza eccezioni, nemmeno per Belluno e Sondrio, come invece ci era stato promesso, in virtù delle caratteristiche assolutamente particolari di questi territori. Ci siamo sentiti presi in giro, traditi e dimenticati, anche se invece Marotta aveva tenuto un atteggiamento totalmente diverso».

La lotta agli sprechi, la battaglia contro la casta e per l’affermazione della legalità come principio di base della politica restano le eliche del Dna dell’Idv, ma non si possono non considerare le esigenze dei territori. Adesso sembra che il principio sia passato e tra l’Idv bellunese e i livelli superiori l’aria è migliorata. Nel frattempo l’Idv provinciale ha dato vita a varie iniziative: la partecipazione alla fiaccolata in difesa della Provincia, la raccolta di firme consegnate in Prefettura per il fallimento di Bim Gsp, la battaglia per l’acqua Bene Comune e contro la centrale del Mis. I prossimi sforzi si concentreranno sulla raccolta delle firme per sostenere 4 referendum (due sul lavoro e due contro la casta).

Ma è anche già ora di pensare alle elezioni politiche: «Domani (oggi per chi legge) a Roma ci sarà un’assemblea per discutere del nostro futuro. Siamo un po’ in balia di Bersani, che non parla chiaro. Noi siamo per una netta alternativa al governo Monti e una politica di governo più vicina alle fasce deboli, ai precari, agli studenti...tutto il contrario di quel che ha fatto Monti sostenuto dal Pd. Se Bersani considererà questo appoggio come temporaneo sostegno a un governo di emergenza bene, altrimenti non ci sarà l’alleanza», conclude la Muratore.

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