Liberi dai veleni in agricoltura, 6300 le firme raccolte
BELLUNO. Seimilatrecento firme (di cui il 65% raccolte nel Bellunese) per dire di no all’uso dei pesticidi in agricoltura.
Le presenteranno gli esponenti delle varie associazioni locali aderenti alla campagna “Liberi dai veleni” che hanno raccolto queste sottoscrizioni, mercoledì alle 20.30 nel corso di un incontro pubblico dal titolo “Pesticidi: quali rischi per i nostri figli?” in sala Bianchi in viale Fantuzzi.
A ricevere la petizione sarà il sindaco di Belluno Jacopo Massaro in qualità non solo primo cittadino del capoluogo, ma anche di presidente della Conferenza dei sindaci dell’Usl 1 «affinché gli enti locali possa approvare un regolamento di polizia rurale in cui sono banditi i pesticidi o comunque le sostanze nocive per la salute, perché vengano sostenuti solo progetti ecocompatibili e non dannosi per l’uomo e l’ambiente», dicono Elena Pasqualetti presidente di Samarcanda che si occupa di commercio equo e solidale, Mauro Zanini e Valentina Reolon entrambi aderenti alla campagna Liberi dai veleni.
Gli esponenti delle associazioni si dicono preoccupati dal prolificare di vigneti e meleti in provincia. «Queste colture intensive sono un danno per il nostro ambiente», dicono sottolineando la loro espansione ormai a Castion, Modolo, Cesiomaggiore (Calliol), Refos di Limana, Casteldardo di Trichiana, Pedavena. «Sia perché viene cambiata la configurazione del territorio con la sbancamento di boschi, sia perché si usano prodotti chimici di sintesi e poi c’è in generale, anche se non ancora qui a Belluno, uno sfruttamento dei lavoratori», dice Pasqualetto che aggiunge: «Per questo è necessario fare fronte comune per lanciare un’agricoltura e un’economia diverse».
«Queste firme saranno presentate ai vari amministratori perché vogliamo che si giunga ad un regolamento di polizia rurale condiviso anche con le associazioni. Noi», dice Zanini in qualità di rappresentante della associazione Terre Bellunesi, «abbiamo già presentato ai Comuni una nostra bozza di regolamento», dice, sottolineando come «i regolamenti già presenti nei comuni della Sinistra Piave non ci soddisfano pienamente. Serve una revisione adattandoli alle necessità del territorio».
«L’incontro di mercoledì sarà l’occasione per ribadire quale modello di agricoltura vogliamo per la nostra provincia», conclude Reolon. (p.d.a.)
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