L’hangar della Nato senza più missili diventa una fucina di valorizzazione

Inaugurata la struttura restaurata da Veneto Agricoltura Duecento posti a sedere per fare educazione ambientale 

ALPAGO

«È proprio quello che mancava a tutto l’Alpago». Così il sindaco di Alpago ha sintetizzato l’importanza di questa straordinaria trasformazione: un hangar della guerra fredda è diventato, da ieri, non solo un auditorium, ma un centro polifunzionale dedicato alle relazioni. E all’educazione ambientale in particolare.

Siamo al centro della Piana del Cansiglio, su quel belvedere, alle spalle dell’ex caserma Bianchin che è l’unico posto dove la colonnina del mercurio non scende mai sotto i zero gradi, anche se poco distante raggiunge i meno 20.

Ecco la pista di lancio dei missili Nike Hercules, 150 km di gittata, 4 mila km l’ora. È su questa piastra di cemento che s’affaccia l’hangar Cansiglio, così è stato battezzato. Entri e tutto profuma di faggio certificato. Ma sul fianco destro c’è una parete in cemento armato dove una scritta a caratteri cubitali avverte: “Ogni disattenzione può essere fatale”.

Quassù, in Cansiglio, all’ombra appunto dei faggi e degli abeti rossi rimasti in piedi dopo il maltempo, il vicepresidente regionale Gianluca Forcolin e il direttore di Veneto Agricoltura hanno inaugurato il nuovo centro polifunzionale, ricavato proprio da un vecchio hangar.

C’erano anche i sindaci di Fregona, Alpago e Tambre, l’europarlamentare Giancarlo Scottà, i consiglieri regionali Possamai e Gidoni, Paola Berto di Veneto Agricoltura, Patrizio Dei Tos dell’Itlas, progettista ed impresa.

Ben 200 i posti da sedere, ma l’auditorium può servire anche da sala espositiva, da punto di raccolta delle scolaresche, da sala da pic nic in caso di maltempo, se non addirittura da dormitorio. Grandi vetrate danno la possibilità di osservare panorami naturali di assoluto pregio. La guerra fredda è raccontata sui muri.

Per Forcolin non ci sono dubbi: «Questo è il luogo idfeale per l’educazione ambientale». Ben 660 mila euro sono stati investiti in questa riqualificazione, ma la Regione negli ultimi due anni ha investito in Cansiglio un milione e mezzo.

Erano due le basi militari della Nato, una al centro della Piana, l’altra sul Pizzoc. Costruite all’inizio degli anni Sessanta, sono diventate operative nel 1965 (Pizzoc) e nel 1967 e sono rimaste attive per circa 10 anni. Quella del Pizzoc era una delle stazioni radar più potenti in Europa; i suoi sistemi dovevano intercettare i missili e i bombardieri in volo e dalla base di Cansiglio dovevano partire i missili terra-aria Nike Hercules per distruggerli. I Nike Hercules erano macchine belliche già in quel periodo relativamente superate per la gittata limitata (50-110 km) che quindi avrebbero distrutto le testate o i bombardieri nemici dotati di armamenti, anche nucleari, in suolo friulano o appena oltre il confine, coinvolgendo così il Veneto Orientale e gran parte del Friuli Venezia Giulia.

A restituire l’ex base alle comunità locali è stato l’allora ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, una decina d’anni fa. Il primo insediamento militare ad essere smantellato – racconta Paola Berto, così brava che, nonostante il recente pensionamento è stata trattenuta in collaborazione per un anno – fu la postazione radar del Pizzoc nel 1977, poiché era sottoposta a condizioni ambientali severe e quindi era andata rapidamente in rovina. La base militare di Pian Cansiglio era rimasta invece operativa fino al definitivo scioglimento del 59° Gruppo It Vittorio Veneto (1979). —



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