L’ex sindaco di Pedavena guida il Carenzoni Monego

Maria Teresa De Bortoli eletta presidente dell’istituto di assistenza feltrino Scongiurata l’ipotesi commissariamento, ora il problema sono i conti in rosso

FELTRE

Sarà Maria Teresa De Bortoli a guidare per il prossimi cinque anni l’istituto Carenzoni Monego di Feltre.

Già nominata dal Comune di Feltre quale membro del nuovo direttivo, assieme a Massimiliano Zannin, e a Renato Beino (presidente uscente, nominato dalla Curia), l’ex sindaco e ex assessore di Pedavena, che nell’ambito dei suoi mandati istituzionali ha sempre messo il welfare in cima alle priorità, ha deciso con grande senso di responsabilità di “immolarsi” alla causa del Carenzoni.

Un impegno, quello della nuova presidente dell’ente benefico, che sarà in forma completamente gratuita come lo è stato per tutti i predecessori e i membri del consiglio, a fronte di una gestione complessa e non esente da rischi.

L’istituto Carenzoni Monego ha così nuovamente un presidente effettivo dopo quasi due anni di interregno dovuto alla dimissione del precedente direttivo, visto che il nuovo regolamento delle Ipab – Istituzioni pubbliche di beneficenza e assistenza – ha sfrondato il numero dei membri del consiglio, passato dai precedenti sette agli attuali tre.

Ci sono voluti quasi due anni prima di poter individuare e nominare i nuovi vertici dell’istituzione di assistenza feltrina.

Tant’è che l’ex presidente Renato Beino, che nonostante la dimissione è sempre stato presente e di supporto alla segretaria-economa Paola Biesuz, facente funzione di direttore, in febbraio aveva inoltrato alla Regione la richiesta di commissariamento del Carenzoni. Dopo mesi di attesa e di solleciti affinché il Comune di Feltre nominasse i due rappresentanti in seno al consiglio, secondo quanto prescrive il nuovo statuto delle Ipab. Cosa tutt’altro che facile anche per l’ente pubblico.

Il “sindaco Teresa” ha così salvato le sorti del benemerito istituto feltrino dal commissariamento.

Il direttivo del Carenzoni Monego però dovrà riprendere le fila del problema economico-finanziario rimasto congelato dall’assenza del revisore dei conti, fra i dimessi, il cui parere è vincolante rispetto a qualsiasi spesa sostenuta, di ordine ordinario o straordinario.

«Dal momento delle nomine al direttivo», spiega Renato Beino, «abbiamo già provveduto a sistemare la questione della tesoreria che stava scadendo in via definitiva il 31 marzo e abbiamo formalizzato il bilancio preventivo che rappresenta una situazione tranquilla a livello gestionale con le risorse di cui si dispone. Ma manca il consuntivo dell’anno scorso che deve essere redatto dal nuovo consiglio. Il problema grosso è quello della diminuzione delle entrate, causa le disposizioni per il contenimento del contagio da Covid 19. Il Giocanido e l’altra associazione che occupava il piano superiore della scuola Paoletti Gaggia sono chiusi, così come il centro diurno ospitato al Carenzoni e la tavola calda del Pavone. Avremo grossi problemi finanziari se non potremo accedere con celerità alle provvidenze statali». —



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