L’ex sindaco De Luca: «È come rinascere»
BORCA. E' la fine di un incubo durato 4 anni. L'assoluzione che è arrivata giovedì a lui e agli altri imputati per la frana di Cancia, a processo per disastro colposo, viene vista come una rinascita dall'ex sindaco di Borca, Massimo De Luca. «Dopo quattro anni potrebbe essere finalmente tutto finito», ammette De Luca ai microfoni di Radio Cortina, «ho avuto il primo avviso di garanzia il 2 giugno del 2010 e ora abbiamo la sentenza del processo con rito abbreviato. Il processo è stato pesante ed articolato, molte volte mi sono roso il fegato perché sono stato dipinto come uno che non teneva al bene del suo paese. Ora la parte civile e il pm potrebbero presentare un ricorso sulla sentenza, sia su quella che ci assolve per l'omicidio e sia su quella che ci assolve per il disastro colposo; ci sono dei tempi tecnici, ma sinceramente io non li conosco. Posso dire solo che sono sicuramente più sereno. Io non mi sono mai ritenuto colpevole. A me, come a tutti del resto», ha detto ancora De Luca, «è dispiaciuto tanto per la perdita dei due concittadini, per i disastri che ha causato la frana: ma non mi sono mai sentito colpevole. Pur avendo dovuto vivere questi quattro anni difficili e a tratti drammatici sono orgoglioso di quello che ho fatto per il mio paese. Prima come assessore con il sindaco Sandro De Marchi e dopo da sindaco abbiamo portato avanti un lavoro serio. I risultati si vedono: chi frequenta o vive a Borca li ha visti e ne usufruisce. Non mi pento», conclude De Luca, «di essermi candidato; anzi è stato un grande onore aver ricevuto la fiducia dei miei concittadini. Certo, avrei voluto evitare questi anni di processi, sia per me e sia per il tecnico Vanni. Ma ormai è finita con delle assoluzioni piene».(a.s.)
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