L’eredità dell’anziano cliente ai figli della direttrice di Poste

VOLTAGO
L’anziano Massimo Dal Molin aveva l’Alzheimer e la sua eredità è finita ai figli della direttrice dell’agenzia delle Poste di Canale d’Agordo, Raffaella Gnech, insieme alla quale aveva un conto corrente con delega a operare per la donna e un libretto di deposito cointestato. Gnech è andata a processo per circonvenzione d’incapace da 17 mila euro in contanti più altrettanti di una polizza vita, denunciata dai nipoti milanesi del deceduto, Valerio e Fabio Dal Molin, che 26dopo la querela del 30 giugno 2016 si sono costituiti parte civile per avere un risarcimento danni.
Non erano nemmeno loro gli eredi diretti del patrimonio dello zio di Frassenè, ma ci sono rimasti malissimo, di fronte al fatto che il denaro non sia andato ai loro genitori, ma ai discendenti di chi si è occupato del parente con la sorella Anita Gnech e ne è stata amministratrice di sostegno. Le indagini sono state fatte dalla Finanza e il militare che se n’è occupato ha ricostruito per l’accusa tutti i movimenti sul conto corrente postale, anche se nel capo d’imputazione sono contestate quattro somme transitate dal libretto in comune a quello della donna: 5 mila euro il 9 aprile 2014; 2 mila il 22 novembre dello stesso anno; 10 mila il 4 marzo 2015 e la polizza vita da 17 mila poco meno di quattro mesi dopo. In più, ci sarebbero dieci operazioni per 55 mila euro. L’inconveniente evidenziato dal difensore dell’imputata, Massimiliano Paniz, è che non si sa chi abbia prelevato e chi abbia depositato.
È stato un notaio di Ponte nelle Alpi a scrivere l’atto con il quale Raffaella Gnech sarebbe diventata amministratrice di sostegno di Massimo Dal Molin. Lunga la deposizione di Valerio Dal Molin, il nipote che ha presentato la querela e lavora a sua volta nella Finanza. Lo zio si appoggiava alle sorelle Gnech, due persone senz’altro meritevoli di fiducia: dal 2007 in poi non è più andato a Paderno Dugnano in auto a trovare i figli e, tre anni dopo, le sue condizioni erano compromesse.
Dopo la nomina dell’amministratrice l’uomo è morto e già nel testamento olografo del 23 settembre 2010 aveva deciso di istituire suoi eredi universali i figli gemelli di Raffaella Gnech: 70 mila euro e una casa di notevole valore. «Un’amara sorpresa», ha commentato il militare.
Il vicino dell’anziano ha parlato di una persona che tutti avrebbero voluto residente nell’abitazione accanto. Ma almeno due anni prima della morte aveva notato che i rapporti non erano più come prima, nel senso che Massimo Dal Molin non lo riconosceva più. La malattia era giù in stato avanzato. Quanto alla nuova direttrice dell’ufficio, ha confermato l’esistenza di conto, libretto in comunione e non una ma due polizze sulla vita.
Determinanti le testimonianze del geriatra Ben e del medico di base De Biasi, che hanno illustrato al giudice Feletto e al pm Rossi le condizioni dell’anziano con l’Alzheimer. —
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