Lentiai senza medico, l’Ulss: «Usate con fiducia il servizio sostitutivo»

L’azienda sanitaria rassicura: non si ferma la ricerca di un nuovo dottore. Dal 3  novembre nell’ex municipio sarà presente temporaneamente un medico

Un medico di base visita un paziente nel suo ambulatorio
Un medico di base visita un paziente nel suo ambulatorio

L’Ulss Dolomiti non si arrende di fronte alla carenza di medici di famiglia, un problema che riguarda tutto il territorio nazionale da tempo. Lo sottolinea l’azienda sanitaria, all’indomani della cessazione del servizio del medico di Lentiai Giuseppe Lapira e della protesta dell’Auser Il Narciso per la comunicazione arrivata solo all’ultimo momento agli assistiti della municipalità di Borgo Valbelluna.

 

«Per rendere più attrattivo il territorio rispetto ad altri contesti», ricorda l’azienda sanitaria, «la direzione generale dell’Ulss 1 Dolomiti anche per Borgo Valbelluna ha attivato la “zona disagiata” il che significa che, oltre al normale compenso, un medico di base che sceglie di prestare servizio nel comune prende 6,20 euro aggiuntivi per paziente all’anno (da moltiplicare per il numero di assistiti che mediamente è di 1.500). Inoltre, grazie alla fattiva collaborazione con l’amministrazione comunale, è stato messo a disposizione un ambulatorio nell’ex municipio».

 

«Economicamente, quindi, l’incarico è molto vantaggioso rispetto ad altri territori», sottolinea l’azienda sanitaria, che aggiunge: «Un altro aspetto da considerare è che spesso il servizio di medico di medicina generale è svolto da giovani medici prima di entrare in scuola di specialità, il che comporta un elevato turn over ma anche la possibilità di non lasciare scoperto il servizio, seppur con professionisti diversi. Purtroppo l’assistenza primaria manifesta una profonda carenza vocazionale a livello nazionale».

 

«In merito alla cessazione del dottor Lapira la direzione amministrativa territoriale e il distretto di Feltre», fa sapere l’Ulss, «hanno percorso incessantemente fino all’ultimo tutte le strade possibili per la sua sostituzione, esplorando diversi contatti con molteplici professionisti della medicina generale. I colloqui per trovare una soluzione stabile sono ancora in corso e non si fermano. Non c’è certo una resa».

 

«Nel frattempo, per continuare a garantire l’assistenza primaria, come già sperimentato favorevolmente in altre zone è stato attivato un servizio di continuità assistenziale», dice l’azienda sanitaria, «che significa avere dal 3 novembre un medico presente dal lunedì al venerdì nell’ambulatorio di Lentiai, nell’ex municipio, supportato da un servizio di segreteria per facilitare la gestione di appuntamenti, visite e prescrizioni. Ai bisogni espressi dai cittadini tramite telefonata ai numeri 0439 883794 – 883734 (dal lunedì al venerdì) o via mail (assistenzaprimaria.mel@aulss1.veneto.it) corrisponderà rapidamente la fissazione di un appuntamento per una visita presso l'ambulatorio o per un consulto telefonico, con la garanzia della presa in carico del problema di salute».  La segreteria  raccoglierà le richieste di prenotazioni non urgenti  al telefono dalle 9 alle 12. Gli stessi numeri potranno essere usati nel caso di eventuali bisogni non differibili anche nel pomeriggio. Nei notturni e nei festivi è poi operativa la guardia medica attivabile tramite 116117.

 

«Pur comprendendo la preoccupazione della comunità di Lentiai, si sottolinea che gli assistiti non sono stati abbandonati», dice dunque l’azienda sanitaria. «L’Ulss Dolomiti, pur confermando l’incessante impegno per trovare una soluzione stabile, invita gli assistiti ad utilizzare il servizio senza pregiudizi».

 

«Invito la cittadinanza di Lentiai a dare un minimo di fiducia all'organizzazione e soprattutto ai medici che hanno dato la disponibilità a garantire la continuità in questo periodo. Non è facile infatti lavorare serenamente in prima linea quando si respira tensione e pregiudizio, con la conseguenza che sarà sempre più difficile trovare disponibilità», commenta il direttore del Distretto, Lucia Dalla Torre.

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