L’ente locale spiegato ai bambini

AGORDO. Questa volta i bambini hanno conosciuto il lavoro dei vigili urbani. “Io nella mia Agordo”, il progetto di educazione alla cittadinanza voluto dall'amministrazione comunale, giunto alla terza annualità, continua il suo proficuo cammino. Dopo la “scoperta” dell’ospedale civile, con la sua preoccupante attualità, ha portato recentemente i bambini a vivere un altro positivo e importante momento: quello con i vigili urbani del Comune, Alessandra Conedera e Renzo Cominato. «È stato un incontro di grande interesse», ha detto la responsabile del progetto Nadia Dell’Agnola, «sia per l'argomento trattato che per la capacità dei vigili di tenere alta l’attenzione di grandi e piccoli».
Al gruppo, ricevuto nella sala consiliare del municipio, è stata anzitutto spiegata la simbologia dello stemma del Comune e l'uso della sala, aperta al pubblico in occasione dei consigli comunali. È seguita poi la descrizione della strada come luogo di proprietà pubblica, non privo di pericoli e proprio per questo soggetto a regole precise. Sono stati spiegati, in modo semplice ma efficace, alcuni segnali: di pericolo, di divieto, delle zone pedonali e delle piste ciclabili, il semaforo e la figura del vigile e la sua funzione prevalente su ogni tipo di segnaletica. Sono stati poi richiamati i comportamenti da tenere in strada, sui marciapiedi, che non devono essere usati come piste ciclabili o parchi giochi, e come deve essere “allestita” una bicicletta per poter circolare anche alla sera.
«Ci hanno fatto capire», ha raccontato un bambino, «che nel momento in cui siamo sul luogo pubblico siamo dei soggetti con diritti e doveri e che anche in sella a una bicicletta siamo tenuti al rispetto delle stesse regole degli automobilisti. Abbiamo pure parlato del senso civico che ogni individuo deve avere al fine di tenere il nostro Comune pulito ed efficiente». I due vigili hanno infine risposto volentieri alle domande e curiosità dei piccoli ospiti. «Dopo questa nuova bella esperienza», ha concluso Dell’Agnola, «il secondo incontro sarà la “prova su strada” di quanto appreso». (g.san.)
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