Le uova di Pasqua diventano virtuali per sostenere le attività solidali dell’Ail

L’associazione
Uova di Pasqua “virtuali” per l’Ail Belluno, ma l’impegno concreto non si ferma. Neanche di fronte al Coronavirus, che purtroppo impone all’Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma uno stop forzato su scala nazionale.
Non sarà, infatti, possibile scendere nelle piazze come da tradizione il 27, 28 e 29 marzo per proporre le uova di Pasqua solidali. «A livello nazionale è stato deciso di bloccare l’iniziativa e noi condividiamo la scelta nel rispetto dei cittadini e di tutti i nostri volontari», commenta la presidente della sezione bellunese Carmen Mione. «Abbiamo perciò provveduto a spostarci sui social e su Whatsapp per promuovere uova “virtuali” i cui ricavi serviranno a sostenere le azioni che proseguono a livello provinciale».
In primis, il “Sostegno psicologico” coordinato dalla psicologia ospedaliera dell’Usl, che si avvale del contributo, oltre che del Fondo Welfare Dolomiti provinciale, della stessa Ail per l’attività degli psicologi chiamati a servizio. Un progetto importante che prevede interventi rivolti agli operatori sanitari coinvolti nell’assistenza, ai malati ricoverati e alle loro famiglie, a chi è in quanche arantena e alla popolazione.
Altre attività: «Sempre con l’Usl continua la collaborazione per il conferimento di una borsa di studio annuale nell’ambito del progetto “Ricerca clinica e gruppi oncologici multidisciplinari” del reparto Oncologia dell’ospedale di Belluno, da noi finanziata», continua la presidente. «L’oncologia raccoglie dati nelle patologie in cui la casistica è particolarmente ricca, utile alla pianificazione di ricerche e a migliorare il livello assistenziale. Contenuti e scadenze della borsa di studio saranno debitamente comunicati dalla struttura».
Altro soddisfacente tassello è la recente sistemazione di sei stanze, presso l’ospedale di Feltre, a disposizione per medici specializzandi in Medicina. «Si tratta di alloggi confortevoli, arredati e praticamente completati, che serviranno per accogliere medici in un periodo in cui già era difficoltoso il loro reperimento. Tanto più ora possono servire in questa situazione di emergenza», spiega Mione. Si trovano al terzo piano del padiglione “Gaggia Lante”, sopra la Pediatria. «Pensiamo agli specializzandi che guadagnano 1400 euro al mese per questo lavoro e non possono permettersi di pagare l’affitto. Gli spazi di proprietà dell’Usl 1 Dolomiti sono stati rimodernati, tinteggiati e completati con arredo ed elettrodomestici. Vi sono tre mini-appartamenti e altre tre stanze con due letti ciascuna per un totale di nove posti letto in strutture totalmente attrezzate».
Gli alloggi saranno offerti in comodato d'uso con estensione anche ad altre categorie, in caso di urgenze, e agli occupanti sarà richiesta una compartecipazione finanziaria.
Ancora, capitoli a parte riguardano i contributi annuali di Ail Belluno destinati all’Oncologia pediatrica, quest’anno consistenti in 21 mila euro, e il prosieguo dell’accompagnamento dei malati in cura, con propri mezzi.
È difficile far parlare la presidente delle tante azioni solidali portate avanti. Lei, mamma Carmen, che nel 1983 aveva sperimentato in prima persona il dramma di vedere la propria figlia colpita dalla leucemia. E che ha lottato per anni fino a ottenere nel 1996 la nascita a Belluno di una sezione autonoma dell’Ail. «Noi non vogliamo fare tanta promozione perché è un lavoro gratuito, che facciamo in punta di piedi, in quanto ne sentiamo l’esigenza», avverte. «Per questo ringrazio i tanti volontari che hanno messo sacrificio e impegno in questi 37 anni e grazie anche ai cittadini e a enti e strutture che ne hanno capito l’importanza».
Ecco che, per portare aventi le attività, si richiede di acquistare un uovo “virtuale”, facendo un versamento con la causale “uova 2020” all’Iban IT 41 N 02008 11902 000006991542 intestato ad Ail Belluno onlus. —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi