Le tariffe dell’acqua saranno meno care

Inviati all’Autority tutti i calcoli: aumento del 29,5% quest’anno e nei prossimi solo se ci saranno variazioni nei costi
Di Irene Aliprandi

BELLUNO. Potrebbe essere più contenuto del previsto l’aumento delle bollette dell’acqua. Ne ha dato comunicazione ieri Domenico Sangiovanni, presidente del collegio sindacale e reggente pro tempore di Bim Gsp, durante l’assemblea dei soci, che hanno approvato le modifiche statutarie programmate nei giorni scorsi. Nulla di fatto, invece, per l’elezione del nuovo amministratore unico, passaggio fissato per il 23 maggio.

Come richiesto dall’Autorità per l’acqua e l’energia, Bim Gsp ha elaborato insieme all’Ato una tariffa che andrà a sanare l’esposizione della società nei confronti di banche, fornitori e comuni nell’arco di sei anni. I conti fatti dai tecnici evidenziano una situazione capace di rientrare nella normalità con un aumento tariffario inferiore a quello votato dall’assemblea dei soci nell’estate del 2012, quando si decise di fissare un incremento del 30% nel 2013, seguito da aumenti del 5% ogni anno fino al 2019. Questa previsione avrebbe dovuto annullare il credito da tariffa entro sei anni e dare ossigeno alla società. Le nuove norme, che tra l’altro affidano all’Autority il potere di fissare le tariffe sulla base di calcoli matematici molto precisi, riducono il peso a carico degli utenti.

Nel 2013, dunque, l’aumento sarà del 29,5% e negli anni successivi gli incrementi, se ci saranno, verranno calcolati solo sulla base di scostamenti nei costi di produzione, quindi non è detto che le bollette debbano aumentare del 5% ogni anno, anzi, è quasi certo che non sarà necessario. In ogni caso, prima di rendere definitivo l’aumento comunicato ieri, dovranno passare tre mesi, cioè il tempo annunciato per l’approvazione della nuova tariffa da parte dell’autorità garante, alla quale ogni anno va inviata una rendicontazione dell’attività e dei conti di Bim Gsp.

Ieri la società che gestisce il servizio idrico ha iniziato a inviare le bollette del primo trimestre, con un aumento del 13%, che verrà poi saldato nelle prossime fatture.

In un prospetto sommario mostrato ai sindaci, emerge che oggi i debiti verso le banche ammontano a circa 42 milioni di euro e a 38 milioni quelli verso i fornitori, con un credito per adeguamento tariffario di 30 milioni. Nel 2019, comprendendo anche la vendita del ramo idroelettrico, sarà possibile ridurre i debiti con gli istituti di credito a 14 milioni e quelli con i fornitori a 12, mentre il credito da tariffa sarà ridotto a 10 milioni: cifre che riportano Bim Gsp in una condizione che si potrà definire “sana” o sotto controllo.

L’anarchia continua. Sangiovanni ha spiegato tutto questo dopo aver annunciato che quella di ieri sarebbe stata la sua ultima assemblea di Bim Gsp, ma il suo commiato dovrà aspettare. L’elezione del nuovo amministratore delegato è stata rinviata dai sindaci durante una lunga pausa dei lavori dell’assemblea. I sindaci hanno chiesto 10 minuti e ne hanno impiegati oltre 70 per decidere di non decidere subito. Nel frattempo l’azienda aspetta e rimane con una guida amministrativa supplente (non può andare oltre l’ordinaria amministrazione) e senza una guida tecnica, perché tutte le promozioni sperimentali sono state annullate per evitare che maturassero i tempi per promozioni permanenti che il nuovo capo di Bim Gsp potrebbe non gradire.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi