Le scuole sono sicure Ma mancano i soldi per la manutenzione

L’Upi lancia l’allarme ma in provincia norme rispettate I presidi: «Ci sono comunque degli interventi da fare»
Di Alessia Forzin
Belluno, 6 maggio 2008. All' I.T.I.S. Segato di Belluno, si Ë svolta un'esercitazione antincendio con la collaborazione della sezione Vigili del fuoco Belluno. Gli studenti sono stati evacuati dalle loro classi.
Belluno, 6 maggio 2008. All' I.T.I.S. Segato di Belluno, si Ë svolta un'esercitazione antincendio con la collaborazione della sezione Vigili del fuoco Belluno. Gli studenti sono stati evacuati dalle loro classi.

BELLUNO. Lavori da fare ce ne sono tanti, ma le scuole superiori della provincia sono sicure. L'anno scolastico 2013/2014 non è a rischio, come allarma l'Unione delle Province d'Italia, che punta il dito contro i tagli della spending review e il patto di stabilità che rischiano di azzerare la capacità di programmare spese e investimenti per gli edifici scolastici gestiti dalle Province (le superiori).

Secondo l'Upi almeno quattro-cinquecento istituti non dovrebbero riaprire a settembre perché avrebbero bisogno di interventi straordinari di manutenzione. Quelli bellunesi, però, sono relativamente a posto.

A quasi tutti manca il certificato di prevenzione incendi, che è scaduto, ma impianti e materiali sono a norma, rassicurano i vigili del fuoco. «La nostra priorità è la sicurezza degli edifici», premette il subcommissario Emanuela Milan. «Va detto però che in questi anni la Provincia ha subito forti tagli al bilancio, che hanno ridotto le risorse a disposizione per l'edilizia scolastica».

Se nel 2008 i trasferimenti statali ammontavano a 28 milioni e 390 mila euro, nel 2012 sono stati di 8 milioni e 607 mila euro. La differenza è di quasi venti milioni. Il fondo per l'istruzione pubblica, quindi, è stato decurtato progressivamente, sempre cercando di non far mancare gli interventi necessari. «Da tempo abbiamo avviato un percorso virtuoso per risparmiare sulle spese di gestione», prosegue il subcommissario. «Sappiamo che ci sono criticità in molte scuole, ma gli investimenti da fare in alcuni casi sono molto costosi. Lavoriamo in base alle priorità che ci si presentano. I certificati antincendio sono scaduti e per alcuni istituti bastano interventi minimi per ottenere il rinnovo. Per altri ci vogliono cifre più elevate. In ogni caso la situazione degli edifici è sotto controllo, non abbiamo criticità tali da pregiudicare l'avvio delle lezioni il prossimo anno scolastico».

A far presente in Provincia lo stato dei palazzi che ospitano licei e istituti professionali ci pensano i dirigenti scolastici, che ogni anno mandano una lettera con un lungo elenco di interventi da fare.

«Lavoriamo in edifici vecchi», ammette il preside del Galilei-Tiziano Carmelo Correnti. «I canoni di sicurezza sono rispettati ma ci sono alcune criticità». Il pavimento nell'atrio del Tiziano, per esempio, è sconnesso. Si potrebbe inciampare.

Le classi più numerose dello scientifico, inoltre, sono state trasferite da Mussoi in via Cavour, dove le aule sono più spaziose: non solo per agevolare le lezioni, ma anche per non compromettere il piano di evacuazione dello scientifico (in ogni piano ci dev'essere un numero non troppo elevato di studenti per non intasare scale e corridoi). Bisognerebbe intervenire anche sui pavimenti del Calvi e dell'alberghiero di Longarone, retti dal dirigente Ferruccio Vascellari: «Le mie scuole sono in buono stato», spiega, «ma andrebbero sostituiti alcuni serramenti e rifatti i pavimenti in molte zone». I serramenti al Calvi sono degli anni '70: l'altro giorno in presidenza c'erano 29 gradi. A metà maggio.

«E in inverno si soffre per il problema opposto, il freddo», continua Vascellari. Che è stanco di fare l'elenco di quello che non va: «Si tratta solo di capire se c'è la volontà politica di investire nel mondo della scuola. Parlo di risorse per interventi strutturali e per il funzionamento stesso degli istituti». Dove i problemi riguardano anche l'aggiornamento della strumentazione, come computer o macchinari, nel caso dei professionali. Aule e laboratori sono sicuri anche all'Iti Segato.

Lo conferma il preside Gerardo Cavaliero: «Rispettiamo tutte le normative. Dovrebbero iniziare dei lavori sulle finestre e sulle scale di sicurezza esterne, ma non abbiamo grosse criticità».

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