Le miniature medievali, rifugio antistress. La grafica Serena ne ha fatto un mestiere

È l’unica attività del genere nel Bellunese, portata avanti con metodi e materiali del tempo dopo lunghi e attenti studi
Gianluca De Rosa

DOMEGGE. Il mondo delle miniature medievali sbarca per la prima volta in provincia di Belluno grazie a Serena Da Vià. Grafica di professione e proprietaria di uno studio a Domegge, nel periodo della pandemia ha iniziato un cammino a ritroso, trovando una rinnovata felicità, aggiunta ad una sorprendente soddisfazione lavorativa, con la realizzazione di miniature in stile medievale.

«Negli anni, la continua ricerca artistica e la necessità di ritmi lavorativi dettati dal mondo digitale mi hanno portato a correre sempre di più», racconta Serena, «con l’avvento del Covid ho poi avvertito la necessità di frenare. Ho sentito la necessità di scandire le mia giornate con ritmi lenti e meditativi. Tutto questo mi ha portato ad avvicinarmi e ad appassionarmi al mondo della scrittura antica, in modo specifico alla scrittura delle miniature medievali. Ho così intrapreso una serie di corsi specifici con maestri di settore, tutti in Friuli, che mi hanno permesso di inoltrarmi nella conoscenza di tecniche antiche, materiali e pensieri tipici del mondo medievale».

Dagli studi, iniziati un po’ per curiosità, all’apertura di una attività professionale all’interno del proprio studio di Domegge, nel frattempo profondamente rivisitato.

«Nel 2020 ho deciso di ampliare la mia attività iniziando a proporre le mie opere ed i miei lavori. Non solo sul territorio ma anche fuori provincia essendo io l’unica in tutto il Bellunese a produrre questo tipo di cose. Ho mirato contestualmente anche alla sensibilizzazione verso questa antica e preziosa arte».

Serena Da Vià
Serena Da Vià

In cosa consiste la realizzazione di miniature digitali?

«Sono riproduzioni minuziose e dettagliate di scritti medievali. Lavoro con tempi e tecniche antiche, le stesse che usavano i monaci negli antichi scriptoria e con gli stessi materiali naturali quali pergamena animale, tempere all’uovo provenienti da ricette medievali ricavate da pigmenti naturali come lapislazzuli, cinabro, malachite e verde rame. Uso inchiostri di un tempo quali il ferrogallico, la cocciniglia, l’indaco ma soprattutto utilizzo oro vero in foglia, applicato con ricette che preparo personalmente utilizzando colla d’ossa, colla di coniglio, gesso di Bologna e bolo armeno. Ogni tanto mi guardo e sembro maga Magoo, nella cucina di casa mia oppure nel mio studio che nel frattempo è sempre più frequentato da persone interessate a quest’arte. Quest’estate mi sono imbattuta in numerosi turisti interessati a questo mondo magico. Sono in costante contatto con loro ed ho già ricevuto diversi ordini».

Cosa trasmette a livello personale questo tuffo nel passato?

«Ogni lavoro è pura emozione. Tutto inizia con la ricerca storica del manoscritto. Mi sento come Guglielmo da Baskerville quando vado a caccia dei dettagli di un codice. Si tratta del valore aggiunto inestimabile che correda ogni opera realizzata: e alla fine io stessa mi commuovo nel vedere quanta bellezza e meraviglia si manifesta nelle forme, nei dettagli, nei colori vivacissimi e nello splendore dell’oro. Probabilmente questo era ciò che si provava un tempo ammirando uno di questi preziosissimi codici miniati. Costi? Variano in base alla grandezza delle pergamene: possono raggiungere anche svariate migliaia di euro ma il lavoro che c’è dietro richiede tempo e cura. Ogni manoscritto richiede mesi di lavoro».

Farà iniziative in grado di coinvolgere la popolazione?

«Il 29 ottobre nel mio studio di Domegge allestirò un vernissage aperto al pubblico nel quale presenterò la fedele riproduzione di una intera pagina miniata del 1300. Per il 2022 sono previsti nuovi corsi di scrittura tra i quali un interessante corso di bella calligrafia dedicato esclusivamente ai bambini».

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