Le Giacche Verdi bellunesi tra ambiente e ippoterapia

BELLUNO
Un sodalizio nato dall’amicizia con il cavallo e che aiuta i più deboli grazie all’ippoterapia.
L’Associazione Giacche Verdi nasce nel 1992 dall’aggregazione di un gruppo di amici, che hanno in comune la passione per il cavallo. Agisce in ambito ambientalista e di protezione civile ed è composta da volontari. Anche in provincia di Belluno svolgono la loro attività, fornendo un servizio alla collettività. I soci bellunesi, un centinaio circa, operano con cinque cavalli dislocati nel maneggio di Pedecastello e nella Riserva Naturale Vincheto di Celarda. Le attività si concentrano soprattutto nel capoluogo, a Feltre e nella zona dell’Agordino. Tocca alla referente del gruppo bellunese, Margherita Celotto, delineare l’operatività dell’associazione.
Come è nato il gruppo bellunese?
«Grazie a un gruppo di amici, amanti della natura e del cavallo, con l’obbiettivo di stare insieme, condividendo questa passione. A Belluno siamo presenti da circa trent’anni».
Quale è la vostra missione nel nostro territorio?
«Far conoscere il cavallo alle persone e mostrarne le caratteristiche. Per i nostri soci il cavallo diventa sia un amico, sia “un prolungamento della persona”, soprattutto per la passione che mettiamo nel rapportarci all’animale, componente fondamentale. La nostra missione si esprime attraverso varie attività: di tipo aggregativo, che possono essere le riunioni con i soci in cui le persone si ritrovano a passare una domenica a cavallo, oppure possono essere attività sul territorio, come sorveglianza e pulizia del ambiente grazie alle convenzioni con alcuni comuni o con le comunità montane, ma anche le attività di ippoterapia, rivolte alle persone diversamente abili, con specifici progetti».
Quali obiettivi vi ponete?
«Mantenere il gruppo e rinnovare quella passione che c’è al suo interno e che dà sempre stimoli nuovi. Inoltre, si vuole ampliare la nostra associazione, proponendo ad altri appassionati di aderirvi».
Novità per il 2020?
«Per il 2020 stiamo organizzando attività di ippoterapia nel Bellunese e nel Feltrino. Sicuramente il gruppo di Agordo si sta muovendo sul territorio per effettuare attività di pulizia e sistemazione. Inoltre, la nostra presidente Frida Spoto sarà impegnata nella preparazione del raduno annuale delle Giacche Verdi».
Tra le tante attività sul territorio, qual è quella che più vi rappresenta? Oppure, qual è quella di cui vi sentite più orgogliosi?
«Direi tutto ciò che riguarda l’ippoterapia, perché coinvolge moltissime persone. I ragazzi che partecipano vengono indirizzati a noi dall’Usl 1 Dolomiti, dai circoli didattici e talvolta anche dalle famiglie stesse. Quindi abbiamo un bacino d’utenza molto ampio e in maniera diversa possiamo farci conoscere e apprezzare non solo dai giovani, ma anche dai genitori e dagli accompagnatori. Fra l’altro, negli anni passati abbiamo organizzato numerosi convegni sull’ippoterapia».
Collaborate con altre associazioni?
«Abbiamo collaborato con l’Associazione Persone Down, con l’Associazione Primavera, con Porta Aperta e con altre che hanno contatti con persone con disabilità».
Com’è il rapporto con le istituzioni?
«In passato c’è stata una collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, che attualmente fa capo all’arma dei Carabinieri. Con le istituzioni il rapporto è sempre stato molto buono. Soffriamo un po’, sia noi che loro, delle restrizioni economiche in generale». —
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