Lavoro, l’impennata delle assunzioni prima del Covid-19

Nel 2019 crollo dei contratti a termine  e boom dei tempi indeterminati 

L’analisi

Impennata dei contratti a tempo indeterminato e crollo di quelli a termine nel 2019 nell’area di Belluno. I dati del Centro per l’impiego, pubblicati da Veneto lavoro e analizzati dal sistema statistico della Provincia, parlano chiaro: il comparto del lavoro, prima dell’emergenza Covid, attraversava un momento positivo.

Complessivamente, il numero degli avviamenti mettendo insieme tutte le tipologie di rapporto (tempo indeterminato, apprendistato, tempo determinato e somministrato a tempo determinato) è di 11.720 contro i 13.585 del 2018 (meno 1.865). Risultano in contrazione le assunzioni con contratti a tempo determinato (da 6.760 a 5.945) e in somministrazione (tipologia molto simile al vecchio lavoro interinale). Sono questi ultimi ad avere il peso maggiore sul totale, essendo scesi da 4.450 nel 2018 a 2.615 nel 2019 (meno 1.835).

La novità rispetto all’anno precedente è che si registrano 695 contratti a tempo indeterminato in più (da 1.870 a 2.565) a fronte di 815 contratti a termine in meno. Una buona notizia, ma non del tutto, perché se crescono le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, ma calano le assunzioni a termine, significa che sul piatto della bilancia non si aggiungono nuovi posti di lavoro. A influire probabilmente sono anche gli effetti del “Decreto dignità” del Governo, voluto per spingere i contratti stabili ed entrato pienamente in vigore da novembre 2018.

Nello stesso arco del 2019 però è presumibile che le imprese abbiano rallentato le assunzioni a tempo determinato e in somministrazione per nuove regole più rigide. E questo spiegherebbe l’inversione di tendenza per i contratti a termine, dopo un periodo di crescita costante. Gli avviamenti a tempo determinati infatti erano aumentati da 4.895 nel 2013 a 5.640 del 2014, superando quota 6 mila nel 2017 (6.570) per salire ancora nel 2018 (6.760), prima del calo a 5.945 nel 2019. Stesso trend per le assunzioni in somministrazione, passate da 2.805 nel 2013 a 3.455 nel 2014 per crescere fino a 4.450 nel 2018 e scendere a 2.615 nel 2019. È probabile quindi che molti contratti non siano stati rinnovati. Conteggiati dal Centro per l’impiego anche i contratti di apprendistato, cresciuti da 505 nel 2018 a 595 nel 2019. Va ricordato che gli avviamenti sono contratti: una persona può avere avuto più contratti.

Dal punto di vista comunale, «tendenzialmente abbiamo avuto in questi ultimi anni un andamento socio-economico abbastanza positivo, pur all’interno di una situazione non facile nel contesto nazionale», commenta il sindaco Jacopo Massaro. «Restiamo una delle città con gli indici più bassi d’Italia di disoccupazione, quindi le cose non andavano male, fino a questa crisi che sta mettendo in luce, anche in questi giorni attraverso i buoni spesa che stiamo erogando, la grande difficoltà della gente. Quando sono associati i dati dell’aumento degli avviamenti a tempo indeterminato e della diminuzione dei contratti a tempo determinato, la prima cosa che mi viene in mente è che questo è legato a una maggiore stabilità e complessivamente lo vedo come elemento positivo». –

Raffaele Scottini

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