«L’autovelox di Marisiga va spostato verso Salce»

BELLUNO. Focus sugli autovelox. Sui quattro box prevelox installati sulle strade urbane della città e sul dispositivo fisso montato a Marisiga, sul rettilineo che porta all’incrocio di Giamosa. Il...

BELLUNO. Focus sugli autovelox. Sui quattro box prevelox installati sulle strade urbane della città e sul dispositivo fisso montato a Marisiga, sul rettilineo che porta all’incrocio di Giamosa. Il consigliere di Civiltà bellunese Franco Roccon ha presentato un’interrogazione, cui sarà data risposta nel prossimo consiglio comunale, per chiedere da un lato se i dispositivi montati sulle strade cittadine rispettino le normative più recenti, dall’altro se non sia opportuno spostare l’autovelox fisso messo a Marisiga nella zona del centro commerciale di Salce.

Una richiesta non nuova, quest’ultima, perché sono in molti a ritenere che, lì dove si trova, l’autovelox non contribuisca a limitare la velocità dei veicoli nelle zone più delicate: ovvero dove i pedoni si trovano ad attraversare la strada (ad esempio davanti al consorzio agrario). Roccon invita a considerare la possibilità di spostare in un punto più vicino al centro commerciale la cabina, «ritenuta da molti fuori luogo ed utile per rimpinguare le casse comunali ma non idonea a limitare il pericolo dell’alta velocità in zona residenziale o ad alta frequentazione».

Il consigliere passa poi ad occuparsi del versante normativo. Le circolari ministeriali del 21 luglio e del 7 agosto 2017, che interpretano il Decreto Minniti relativo ai rilevatori di velocità, chiariscono che l’autovelox deve essere sottoposto a un test di funzionalità prima dell’utilizzo, e che queste prove vanno ripetute «almeno una volta ogni 20 controlli per i dispositivi istantanei e ogni 100 per i modelli disposti in modalità media». Le circolari chiariscono anche che la cartellonistica stradale di avviso agli automobilisti va posta ad una distanza minima di 250 metri sulle strade extraurbane principali, di 150 metri sulle extraurbane secondarie e urbane di scorrimento con limite superiore ai 50km/h, di 80 metri in tutte le altre strade.

Ciò premesso, Roccon chiede se i box prevelox a Chiesurazza, Levego e in viale Medaglie d’oro e la cabina a Marisiga rispettino la normativa, e se vengono effettuati i test sui dispositivi prima della fase di controllo (e se vengono conservati i verbali). Roccon è anche curioso di conoscere a quanto ammontino i proventi da sanzioni elevate con autovelox nel corso del 2017, «divise per postazione di rilevamento», e «se corrisponde al vero che una quota parte dei proventi da sanzioni amministrative per infrazioni al codice della strada viene accantonata per la formazione, la previdenza o ad un fondo dedicato agli agenti di Polizia Locale». Nel prossimo consiglio comunale gli saranno fornite tutte le risposte. (a.f.)

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