Laura Coden, un anno da miss tra sfilate, eventi e copertine. «Modella o attrice, ma prima viene la laurea»

Un anno da miss ti può cambiare, soprattutto se non hai nemmeno vent’anni. Ma non Laura Coden. La ragazza feltrina è la stessa che a settembre di un anno fa ha strappato il secondo posto...

L’intervista

Un anno da miss ti può cambiare, soprattutto se non hai nemmeno vent’anni. Ma non Laura Coden. La ragazza feltrina è la stessa che a settembre di un anno fa ha strappato il secondo posto alla finale nazionale di Miss Italia. Il successo non le ha dato alla testa, la laurea triennale in Scienze motorie all’università di Urbino resta una priorità così come il legame con Feltre dove Laura pochi giorni fa ha esultato per la vittoria del Duomo, il suo quartiere. Questo anno da Miss Freddy le è servito per farsi conoscere e gettare le basi di un futuro nello spettacolo ancora tutto da scrivere. Ma nel quale Laura è convinta di ritagliarsi uno spazio.

Ancora poche settimane e Miss Italia eleggerà le reginette del 2018. Laura Coden ha fatto in tempo a crescere?

«Non ho ancora vent’anni e le cose in ballo sono tante. Di sicuro in questi dodici mesi si sono aperte tante porte, ho avuto una copertina su Donna Moderna, ho fatto alcuni servizi per Freddy, sono apparsa in uno spot televisivo. Sono attenta a tutto ciò che mi circonda perché il contratto che mi lega a Miss Italia scade a dicembre. Dovrò essere attenta a scegliere un’agenzia seria, che possa aiutarmi a proseguire su questa strada. Le idee sono tante, come dedicarmi con maggiore costanza alla carriera di modella oppure iscrivermi a un corso di recitazione e di dizione. E poi c’è la parte sportiva che in me tende a prevalere. Ecco perché ci tengo a raggiungere la laurea in Scienze motorie. Il mio primo obiettivo era quello di diventare personal trainer e non l’ho abbandonato. Al di là di quanto riuscirò a fare nello spettacolo vorrei farne la mia professione».

L’università come va?

«Bene. Stare a Urbino non è il massimo per chi vuole entrare nel giro dello spettacolo, ma ci tengo a ottenere la mia laurea. Con gli esami sono a posto, me ne resta uno da dare a settembre. So che il prossimo anno sarà più dura perché dovrò abbinare lo studio alla carriera da miss, senza avere più il contratto che mi lega a Patrizia Mirigliani. Lei è una donna eccezionale. Davvero brava».

E la famiglia cosa dice?

«I miei genitori mi appoggiano. Sono importanti. Ci confrontiamo su quello che potrà essere il mio futuro. Mi dicono di stare tranquilla e di cercare la mia strada, di vedere qual è il contesto in cui mi vedo negli anni a venire. La verità è che al momento ci sono così tante cose in ballo che per me è difficile scegliere una strada sola. Per quello vorrei usare questo periodo per farmi conoscere sia come modella, sia per crearmi le basi per fare altro in televisione o al cinema. Non voglio lasciare nulla di intentato».

Il mondo dello spettacolo è stato investito dal ciclone degli scandali sessuali e a Miss America sparirà la sfilata in costume. Che ne pensi?

«Che si va da un estremo all’altro. Il costume intero non è volgare, serve a valorizzare una ragazza e la sua femminilità. Toglierlo svilisce l’essere donna. Patrizia Mirigliani l’ha sostenuto con forza e io sono d’accordo con lei. Togliere la passerella in costume intero cancella la storia del concorso». —

Roberto Curto



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