Lattebusche, fatturato stabile a 110 milioni

Buona remunerazione del latte per i soci in un 2020 stravolto dalla pandemia. Inizio positivo anche per il 2021
Roberto Curto

/ feltre

Un risultato che sembrava impossibile da raggiungere fino alla fine dell’estate e poi reso possibile da una forte ripresa delle quotazioni del Grana Padano. Lattebusche ha chiuso il 2020 pagando ai propri soci 46,12 centesimi per litro di latte e fissando a poco più di 110 milioni di euro il livello del fatturato. Remunerazione giudicata più che buona in un anno vissuto sulle montagne russe e segnato dal Covid che ha mutato le abitudini dei consumatori e che ha segnato l’ingresso di Agriform (la cooperativa che commercializza le Dop Lattebusche all’estero) nella società con Parmareggio andando a creare la società che unisce Parmigiano e Grana Padano, ovvero le due Dop più importanti d’Italia. Il bilancio è stato approvato all’unanimità dai soci, presenti al 30 per cento. Martedì sarà loro versato il conguaglio di 1,52 euro che ancora mancava all’appello. E il 2021 sembra confermare il trend positivo.

BRAVI E FORTUNATI

Parole del direttore generale Antonio Bortoli, durante la relazione che ha spiegato come si è arrivati al risultato finale: «Merito di tutti. Malgrado tutto siamo riusciti a tenere in funzione tutti gli stabilimenti. Soci, trasporto, produzione e forza vendita, tutti hanno compiuto uno sforzo extra che ha permesso all’azienda di fare fronte alle difficoltà».

I canali aziendali

Il totale dei prodotti caseari ha prodotto introiti per oltre 98 milioni di euro con una flessione dell’1,6%. Nel dettaglio: rete di vendita 51 milioni (+4,9%), Agriform 34 milioni (-7,3%), Bar bianchi 8,8 milioni (-21,1%), Produzioni conto terzi e collaborazione con Latterie Vicentine 4,3 milioni (+31,6%). Il latte complessivamente conferito dai soci è stato di 1,4 milioni di ettolitri (+3,2%). Al totale del fatturato mancano circa tre milioni di euro corrispondenti a un mancato conferimento in Agriform per l’operazione Parmareggio.

bar bianchi in sofferenza

È il logico risultato degli effetti della pandemia che ha ridotto drasticamente i passaggi sulle direttrici di Busche, Sandrigo e Rovolon. I tre Bianchi più grandi sono tutti con il segno meno (Busche addirittura -20%), mentre gli altri, inseriti più nel centro dei paesi hanno avuto un segno più. «Ci sono segnali di ripresa», ha affermato Bortoli, anche se ci dobbiamo rendere conto che il potere d’acquisto è diminuito per molte famiglie. Da un sondaggio che abbiamo fatto, molti consumatori dichiarano di acquistare i prodotti solo se scontati o in promozione».

la resa dei prodotti

Oltre il 30% del fatturato di Lattebusche passa per Agriform. Nel dettaglio il Grana Padano è cresciuto per quantità ma con un valore di 34,1 milioni (-7,7%), mentre il Piave Dop sfiora il valore di 6 milioni (+0,6%) con le varietà Mezzano e Selezione Oro ad essere le preferite ai consumatori. Cala il latte in tutte le sue varietà con l’eccezione del latte bio che ha fatturato 1,6 milioni facendo segnare un bel 32,5% in più. «Trend che si sta confermando anche nel 2021», ha sottolineato il direttore generale.

Tra i prodotti in crescita ci sono il formaggio Pennanera, i freschi, il burro, lo yogurt, il mascarpone (+16%), la ricotta (+17%), la mozzarella (+23%) e il latte Uht (+29%). —

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