L’Assi porta Zoomcamp alla festa di Soro Dorotei

LA VALLE. Un’escursione sullo Zoomcamp per Soro Dorotei. È il regalo che il presidente dell’Assi Onlus, Oscar De Pellegrin, ha fatto domenica all’alpinista in occasione della festa che ogni anno richiama al rifugio Tomè, sul Passo Duran, i famigliari (la moglie Ornella e i due figli in prima fila), gli amici e gli estimatori di una leggenda dell’alpinismo.
Il filo magico che lega Soro Dorotei alle sue montagne e che nemmeno l’incidente dell’agosto 2011 è riuscito a spezzare, si è oggi rafforzato ulteriormente. L’alpinista, capace di scalare sei Ottomila (Lhotse, K2, Nanga Parbat, Manaslu, Broad Peak, Annapurna) ha un motivo in più per sorridere, guardando il Pelmo e l’Antelao, il Pizzón e l’Agnèr. Quel motivo, o meglio, quello strumento è lo Zoomcamp: la carrozzina elettrica con quattro ruote motrici che consente di percorrere i sentieri di montagna.
«Caro Soro - ha affermato il presidente dell’Associazione sociale sportiva invalidi, Oscar De Pellegrin, rivolgendosi all’alpinista davanti alle tante persone presenti - ho qualcosa da farti provare».
Soro Dorotei, anche lui socio dell’Assi, non si è lasciato pregare, anzi. Lasciate le stampelle in un angolo, ha subito preso possesso del mezzo, dirigendosi nel verde della natura.
«È come entrare in una nuova dimensione - ha commentato Dorotei, dopo l’escursione con il nuovo mezzo - questa speciale carrozzina ha lo stesso effetto di una bella donna: quando la conosci, non la lasci più». Durante la festa, allietata dalla musica di Ivano Battiston, Oscar De Pellegrin ha presentato le potenzialità dello Zoomcamp: «Sembra quasi un mezzo lunare, mentre in realtà è un mezzo che può ridare la libertà a chi, per un motivo o per un altro, non riesce più ad avvicinarsi autonomamente alle bellezze che ci circondano».
Lo Zoomcamp non porta nessuno in parete, ma garantisce comunque la possibilità di godere delle emozioni che la montagna regala. «Non scalerà le montagne - ha detto infatti De Pellegrin riferendosi al mezzo - ma è in grado di affrontare tutte le stradine che portano a malghe e rifugi in quota: in altri termini, permette di rientrare in contatto con la natura».
Per l’acquisto del mezzo, ha sottolineato il presidente dell’Assi, «un sincero ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno appoggiato. In particolare a Giovanni Galifi e ai suoi amici, i quali, fin da subito, hanno sostenuto e condiviso il progetto».
L’apprezzamento di Dorotei per lo Zoomcamp è stato condiviso anche dalla moglie Ornella Calza, che ha sottolineato come il marito è sempre a casa fra le sue montagne anche dopo l’incidente. «A volte sembra la fine della strada - ha detto - ma spesso è solo una curva sul tuo cammino». (g.san.)
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