L’appello dei proprietari «Salviamo la Sala De Luca»

BELLUNO. «Aiutateci a salvare la sala De Luca di Borgo Prà, patrimonio culturale, storico e architettonico della città di Belluno». L’appello a far sì che non vadano dispersi i 35 anni di quello che dal 1980 a poco tempo fa è stato uno dei centri culturali più prolifici della città, parte dalla moglie e dalle figlie di Renzo De Luca, fratello del fondatore Francesco, ideatore nel borgo anche della popolare Festa dei Marangoni.
Renzo De Luca, scomparso nel settembre del 2014, è stato ricordato in occasione di una retrospettiva di alcuni suoi dipinti inaugurata al pop bar L’Insolita Storia a Belluno.
«Dopo la morte del fratello, avvenuta nel 2008, pur tra tante difficoltà», spiegano moglie e figlie, «Renzo aveva continuato a portare avanti nel caratteristico e storico complesso architettonico di Borgo Prà un’attività culturale che negli anni Ottanta e Novanta ha portato in città pittori, poeti, artisti e uomini di cultura noti a livello nazionale e internazionale, oltre a rappresentare un punto di riferimento e di incontro anche per i più promettenti artisti locali. Insomma, un fiore all’occhiello e un bel biglietto da visita per la cultura a Belluno».
In un momento dove si sta investendo molto sui luoghi della cultura cittadina, da Palazzo Miari a Palazzo Bembo, dall’Auditorium a Palazzo Crepadona, «vorremmo che anche la Sala De Luca potesse continuare la sua attività culturale negli attuali spazi a Borgo Pra», è il desiderio espresso dalla moglie Norina e dalle figlie Donatella e Francesca, eredi della struttura insieme a un cugino, che però non vive a Belluno. La soluzione per salvarla dal momento che i costi di gestione e manutenzione della struttura pesano notevolmente sulla famiglia, «è quella di trovare una fondazione, un ente o dei privati che s’impegnino affinchè l’edificio non venga meno alla sua vocazione fatta di amore per la cultura, la città e le proprie radici», questo è l’appello sottoscritto, non solo dai familiari, ma anche da molte voci della cultura locale.
La sala “De Luca”, nella zona del Fol, la sponda sinistra del torrente Ardo, fa parte dello stabile che è stato il primo opificio di Borgo Prà, un edificio storico in cui in principio venivano conciate le pelli e che poi è stato adibito a falegnameria prima di diventare la sede di un centro culturale integrato col proprio territorio, accogliente e ospitale. In tanti anni si sono succedute eccezionali mostre artistiche, premi prestigiosi e testimonianze di personaggi ed esponenti della cultura nazionale come Mario Luzi e Mario Del Monaco.
La richiesta è quindi che questo patrimonio culturale e storico cittadino non vada perduto e che la Sala “De Luca” possa trovare aiuto, magari proprio tra le istituzioni, per continuare a essere un tradizionale e importante punto di riferimento culturale per la città .
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