Lampioni spenti in via Vittorio Veneto a Belluno, passante cade e si ferisce di notte

L’incidente ha coinvolto un 28enne a Baldenich. L’assessore Gamba: «Quasi pronto l’accordo per sostituire le lampade in tutta la città»

Alessia Forzin
La zona di via Vittorio Veneto in cui il giovane è caduto di notte
La zona di via Vittorio Veneto in cui il giovane è caduto di notte

l costo dell’energia elettrica si è drasticamente ridotto rispetto alla stagione dei rincari, ma a Belluno i lampioni sono ancora spenti durante la notte. Dalle 2 alle 5 strade e piazze sono completamente al buio, fatto salvo per le insegne delle attività private. E per chi si muove a piedi non mancano i rischi.

È successo a un giovane bellunese di 28 anni, che nella notte fra il 18 e il 19 ottobre è caduto sul marciapiede in via Vittorio Veneto a Baldenich. Era buio, e non ha visto uno dei tanti avvallamenti e dissesti.

Solo escoriazioni per lui, fortunatamente, che però sono lo spunto per denunciare una situazione che si trascina da troppo tempo. Ma che potrebbe risolversi nei primi mesi del prossimo anno: il vicesindaco Paolo Gamba, infatti, annuncia che è in dirittura d’arrivo l’accordo con Edison per la sostituzione delle lampade di tutti i punti luce della città con i led. Operazione che permetterà di riaccendere i lampioni la notte, e anche nelle gallerie.

L’incidente

Il giovane abita a Baldenich e solo per fortuna una decina di giorni fa non si è ferito in maniera seria cadendo sul marciapiede. Dopo aver trascorso la serata con amici in centro, il giovane si è incamminato verso casa, a piedi.

«Niente di straordinario per un residente di Baldenich». Sono le 2.20, e i lampioni sono spenti. Le strade sono buie e lui ha solo la flebile torcia del telefonino ad aiutarlo a capire dove sta mettendo i piedi. Fondamentale, viste le condizioni dei marciapiedi, «pieni di buche e dissestati da radici ovunque».

All’altezza della pizzeria La Bussola, il giovane inciampa proprio su un dosso creato dalla radice di un albero e finisce a terra. «Per fortuna senza gravi conseguenze, solo una gran botta al gomito e un’escoriazione alla mano», racconta.

«Ma se questo episodio fosse capitato a una persona più anziana, e di conseguenza molto più fragile? Oppure, se cadendo anziché il gomito avessi sbattuto con violenza la testa? A me è andata bene, ma poteva andarmi peggio, e soprattutto a qualcun altro poteva accadere lo stesso, con conseguenze peggiori».

«Riaccendete i lampioni»

«L’illuminazione pubblica, deve tornare ad essere funzionante tutta la notte», afferma il 28enne.

«Per la sicurezza delle automobili e soprattutto dei pedoni, viste appunto le condizioni pietose delle strade in certi punti della città. Quello che l’amministrazione più di due anni fa aveva spacciato come un provvedimento provvisorio fino al rifacimento dei punti luce con l’installazione dei led, sembra essere diventato ormai un provvedimento definitivo. Il tanto atteso efficientamento energetico della pubblica illuminazione è stato dimenticato dalla giunta? E comunque, se ancora non sono disponibili i fondi per i lavori di sostituzione dei punti luce della città, non possiamo nel frattempo tornare a far funzionare i lampioni attuali tutta la notte, come era consuetudine fino a due anni fa?».

Tutti i comuni della provincia li hanno riaccesi o hanno cambiato le lampade per risparmiare. «Possibile che solamente Belluno, la città capoluogo e più popolosa della provincia ancora debba restare in balia delle tenebre ogni notte?», si chiede. «È ora che l’amministrazione comunale e gli assessori competenti diano un chiarimento alla cittadinanza su questo problema troppo a lungo rimandato, o messo (convenientemente) a tacere, e forniscano risposte precise».

Un pensiero, conclude Illesi, condiviso da molti cittadini, che non ne possono più di avere strade buie la notte. C’è anche un danno d’immagine da non dimenticare: una città che si proclama turistica può avere strade e piazze completamente al buio per tre ore la notte? Che immagine dà di sè ai turisti? Si chiede il giovane.

Il Comune

Ma qualcosa si sta muovendo a Palazzo Rosso. È in dirittura d’arrivo l’accordo con Edison per la sostituzione delle lampade di tutti i lampioni della città con i led. «Edison ha sessanta giorni di tempo per rispondere alla nostra proposta, che abbiamo inviato la scorsa settimana», spiega Gamba. Si arriverà a metà dicembre.

«Spero, nei primi sei mesi del prossimo anno, di vedere avviata la sostituzione delle lampade».

L’accordo, della durata di 9 anni, prevede che la società cambi le luci dei lampioni con i led e si occupi poi della manutenzione. A fronte dell’investimento, il Comune corrisponderà alla società un canone annuo (la cifra è già a bilancio, è quella che viene stanziata per pagare le bollette).

Trascorsi i 9 anni, i led diventeranno di proprietà del Comune. Ma già eliminare le lampade alogene consentirà un risparmio, per Palazzo Rosso, fra gli 80 e i 100 mila euro l’anno.

Restano da concordare alcuni passaggi, come lavorazioni aggiuntive (ad esempio l’illuminazione di alcuni passaggi pedonali). «Ma ormai ci siamo quasi», conclude Gamba.

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