Lamon: rimosse 28 mila piantine dannose per l’uomo

La Panace di Mantegazza è una specie esotica e infestante, in grado di raggiungere i quattro metri di altezza. L’intervento ha riguardato in particolare il sito Natura 2000 “Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo”. In caso contatto può causare importanti ustioni cutanee e danni agli occhi

La rimozione della Panace di Mantegazza
La rimozione della Panace di Mantegazza

Una pianta esotica invasiva, dannosa per l’uomo e per la biodiversità. E’ la  Panace di Mantegazza (Heracleum mantegazzianum Sommier & Levier),  pianta erbacea perenne in grado di raggiungere un’altezza di oltre 4 metri a maturità, nota sia per gli impatti negativi sulla biodiversità sia per l’impatto sulla salute umana perché capace di lasciare segni permanenti se viene toccata.

A Lamon si è conclusa nei giorni scorsi la seconda campagna di contrasto, con la rimozione di 28 mila piantine.  L’intervento ha riguardato in particolare il sito Natura 2000 “Valli del Cismon - Vanoi: Monte Coppolo”, zona di rilevante interesse ecologico e naturalistico dell’area alpina. In tutto nel 2025 nel territorio di Lamon sono state rimosse 27.598 piante.

L’operazione rientra nelle attività di tutela della biodiversità previste dalla Strategia regionale per il contrasto alle specie esotiche invasive, approvata con DGR n. 1059 del 29 agosto 2023 in attuazione della normativa comunitaria e nazionale in materia. L’iniziativa è stata promossa dalla Regione del Veneto, in collaborazione con l’Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario – Veneto Agricoltura che ha realizzato l’intervento impiegando personale specializzato e attrezzato con particolari dispositivi di protezione. È stata realizzata in stretta collaborazione con il Comune di Lamon e con la collaborazione dell’Università degli Studi di Padova, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali per il supporto scientifico.

«Si tratta di una pianta altamente pericolosa per la salute umana, capace in caso di contatto di causare importanti ustioni cutanee e danni agli occhi», spiega l’assessore regionale al Territorio e ai Parchi, Cristiano Corazzari. «Le principali segnalazioni della presenza della specie Panace di Mantegazza in Veneto riguardano il Bellunese, tra Agordo, Sedico e soprattutto Lamon. La prima campagna di rimozione è partita lo scorso anno. La Regione, in collaborazione con l’Università di Padova per la parte scientifica e con Veneto Agricoltura per la parte operativa, è impegnata attivamente nel costante monitoraggio e nelle operazioni di contrasto alla diffusione».

«Stiamo lavorando assiduamente», aggiunge Corazzari, «per contrastare le specie esotiche invasive che causano danni all’economia alla salute e alla biodiversità. Oltre agli interventi di rimozione proseguiamo con concreti momenti di formazione, avviati sin dallo scorso anno, con i diversi Enti, con le Amministrazioni locali e con i Corpi di Polizia. Proprio in questi giorni è stato organizzato un nuovo momento formativo a Vincheto di Celarda con diversi Comuni bellunesi e trevigiani, interessati dagli interventi di rimozione delle specie esotiche, e con i Carabinieri forestali, che gentilmente ci hanno ospitato. Sono incontri importanti che consentono di condividere i risultati raggiunti e le azioni future».

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